Maarten Van Aalderen(ASI) Orvieto. Incontro con i giornalisti della stampa estera ad Orvieto per la presentazione del libro "Il bello dell'Italia". L'autore è Maarten van Aalderen, giornalista olandese residente in Italia dal 1990, presidente dell'associazione che riunisce i corrispondenti delle testate straniere nel Bel Paese.

 

I giornalisti saranno intervistati insieme all'autore e al sindaco di Orvieto Giuseppe Germani dal giornalista Federico Fioravanti, sabato 14 marzo alle ore 18 al Ridotto del Teatro Mancinelli.
L'appuntamento culturale è stato organizzato da Luca Puzzuoli, direttore del Palazzo del Gusto di Orvieto nell'ambito della manifestazione "Risate&Risotti" 2015.

Il senso del libro è in una frase di Maarten Van Aalderen :"Chi non vede nulla di buono nell'Italia deve cambiare occhiali, oppure Paese. C'è bisogno di speranza e vitalità. Gli italiani hanno molti problemi ma anche grandi risorse. Devono quindi essere più ottimisti sul proprio futuro".

D'accordo con lui i 25 giornalisti protagonisti del libro, provenienti dai cinque continenti, intervistati dal presidente della Stampa Estera.
Ciascuno di loro ha raccontato un lato positivo dell'Italia, rappresentata sulla copertina del volume pubblicato da Albeggi Edizioni dall'immagine di una scultura di Igor Mitoraj che raffigura un Icaro caduto, dolorante, ma che cerca di risollevarsi per tornare a volare.

Un atto d'amore per l'Italia firmato da chi la racconta ogni giorno al mondo.

Per il tedesco Udo Gumpel la forza degli italiani è nella loro inesauribile creatività. La brasiliana Gina de Azevedo Marques esalta l'autoironia degli abitanti dello Stivale. La turca Esma Cakir ne elogia la convivialità.
Il corrispondente spagnolo Rossend Domènech racconta in modo appassionato l'esperienza culturale di Slow Food. La giornalista rumena Mihaela Iordache è convinta che sarà la solidarietà a far uscire l'Italia dalle secche della crisi. L'algerina Nacéra Benali sottolinea invece l'importanza del mondo del volontariato.

Il finlandese Petri Burtsov punta sul settore alimentare. La russa Elena Pouchkarskaia sul settore trainante della moda. Per Monica Larner, una delle più famose giornaliste enologhe, è il vino il biglietto da visita più bello che l'Italia mostra al mondo. Il cinese Ma Sai ritiene che sia invece il calcio.

Il suo collega egiziano Mahdi El Nemr invita a non dimenticare il ruolo strategico e geopolitico dell'Italia nello scacchiere del Mediterraneo. Il greco Teodoro Andreadis Synghellakis invita gli italiani a credere nella forza della democrazia. E l'inglese Philip Willan a non dimenticare gli "anni di piombo". Richard Heuzé, corrispondente francese a Roma, è colpito dal dinamismo di Renzi. L'israeliana Sivan Kotler sostiene che bisogna investire il maggior numero di risorse disponibili sulla scuola. L'iraniano Hamid Masoumi Nejad le fa eco e si confessa cultore della bellezza e della varietà della lingua italiana. Carmen Cordoba, colombiana, promuove i nuovi autori del cinema nazionale. La giornalista polacca Agnieszka Zakrzewicz si dice innamorata della nostra arte contemporanea. Josephine McKenna, australiana, racconta ai suoi lettori il privilegio di vivere in mezzo alla bellezza archeologica del Bel Paese.
Peter Loewe, svedese, inesausto studioso della cultura italiana, racconta "il respiro del vulcano" a Stromboli. E il danese Jesper Storgaard Jensen il rude fascino dell'isola di Pantelleria. Per l'argentina Elena Llorente l'Italia è "il Paese delle sorprese". La canadese Megan Williams è rimasta affascinata dalla storia di Roma. E la giovane reporter olandese Sarah Venema porta all'attenzione del mondo il quartiere romano della Garbatella.
Da Tetsuro Akanegakubo, storico giornalista giapponese e profondo conoscitore dell'Italia, arriva l'appello a non disperdere il patrimonio di saperi e di sapori delle tradizionali trattorie, custodi delle meraviglie del cibo italiano.


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