Il Gatto Fiorenzo Niccoli08(UMWEB) IL GATTO, tratto dall’omonimo romanzo di Georges Simenon, va in scena sabato 1 dicembre al Teatro Mengoni di Magione, alle ore 21 e domenica 2 dicembre al teatro della Filarmonica di Corciano, alle ore 18.


Interpretato con grande capacità attoriale da Alvia Reale, Elia Schilton e Silvia Maino è diretto da Roberto Valerio che nei suoi appunti di regia scrive: “Il gatto ci consegna personaggi che possiedono una caleidoscopica complessità e una vibrante vocazione teatrale; è un testo feroce che rovista tra le pieghe della mente e le incrinature del cuore dei protagonisti, descritti con uno sguardo crudo e spietato. La morte dell’amato gatto di lui per avvelenamento è la miccia che accende l’odio e fa crollare l’esile impalcatura della loro relazione e della loro intera esistenza. L’uomo, convinto, non a sproposito, che il crimine sia stato compiuto dalla moglie, si scaglia furioso sul pappagallo di lei, trucidandolo. L’orribile fine dei due animali, testimoni di una vita anteriore, ricordo consolatorio di un altrove, nonché specchio vitale e conservativo dell’essenza antitetica dei loro padroni, manda in frantumi il legame fondamentale e identitario con il passato, unico sostegno rimasto a sorreggere queste due anime inquiete in quel vuoto di senso che è ormai la loro vita.
Si ritrovano così a inaugurare la livida e irrevocabile stagione del silenzio. Non si parleranno più, se non tramite caustici bigliettini in cui esprimono, con corrosivo livore, un’autentica e reciproca ripugnanza. Il flusso di coscienza che li attanaglia prende la forma di un convulso monologo interiore, un sordido turpiloquio che si sprigiona dal fondo oscuro della loro mente, e che eccita obliqui, indicibili pensieri. Il silenzio ostinato diviene la cifra della loro esistenza, un nutrimento vivo ed essenziale, il solo nutrimento che condividono ma che li unisce vigorosamente ed instancabilmente.
Tutto cade a pezzi, si frantuma e disintegra sotto il peso del disprezzo e della rabbia ma i due non si separano, il desiderio di libertà e la paura della solitudine si mescolano e confondono in una perturbante prossimità. L’odio li tiene uniti. Fino all’ultimo respiro trovano la forza di torturarsi negandosi ostinatamente l’unica cosa che, forse, avrebbe potuto restituire una profondità autentica alla loro vita: l’amore”.
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.


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