Museo archeologico nazionale dellUmbria(UMWEB) Rispetto al 2017 il Museo archeologico nazionale dell’Umbria (p.zza G. Bruno, 10, Perugia) ha incrementato il numero dei visitatori del 12,3% mentre quello di Orvieto (p.zza Duomo) del 7,5%.

Rispetto a due anni fa il Museo archeologico nazionale dell’Umbria ha avuto un aumento del 29% mentre quello di Orvieto del 44%. I dati ufficiali parlano chiaro. Nel 2017 i visitatori al MANU erano stati 21.621 mentre nel 2018 sono stati 24.011. Al museo archeologico che ha sede ad Orvieto nel 2017 erano stati 21.015 mentre nel 2018 sono stati 22.621. Merito del successo va attribuito senz’altro alla collaborazione del personale e soprattutto agli sforzi compiuti dalla direttrice Luana Cenciaioli per riuscire ad assicurare, nonostante il budget limitato a disposizione, iniziative di sicuro pregio e attrazione che hanno incontrato il favore del pubblico. Non solo. Va anche considerato il fattivo rapporto instauratosi con altre istituzioni nazionali e internazionali. A questo proposito, vanno ricordate la partecipazione all’esposizione di rilevanza europea “Il luogo celeste. Gli Etruschi e i loro dei. Il santuario federale di Orvieto” allestita in Lussemburgo al Musée national d’histoire et d’art con ben 1300 pezzi provenienti dagli scavi orvietani di Campo della Fiera (con circa 20mila presenze, si è consentita una maggiore conoscenza dell’antico “Fanum Voltumnae”), a quella dedicata agli Etruschi e agli antichi popoli italici al museo di Karlruhe, in Germania, a “Il viaggio della chimera. Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo” allestita al Civico museo archeologico di Milano, ad “Animal-Shaped Vessels from the Ancient World: Feasting with Gods, Heroes, and Kings” svoltasi all’Harvard Art Museum statunitense. Non si può poi tralasciare la mostra “Alla ricerca dell’arte perduta” realizzata al MANU con materiali archeologici recuperati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Perugia, che ha ricevuto anche l’attenzione, con un bel servizio, della nota rivista “Archeo”. E, ancora, bisogna menzionare la mostra “Seduzioni d’Egitto” con preziosi reperti egizi appartenenti alle collezioni Guardabassi e Bellucci, l’inaugurazione del lapidario con più di quaranta iscrizioni latine diverse delle quali esposte per la prima volta, la realizzazione di “Mi Rasna, Io sono etrusco”, videogioco ideato per avvicinare i più giovani alla storia del popolo etrusco, nonché la nuova sistemazione della collezione Bellucci. Per quanto riguarda Orvieto meritano particolare attenzione la mostra “Magnifica Graeca, capolavori greci dai magazzini dei musei dell’Umbria”, il progetto di valorizzazione degli affreschi (ricostruiti al Museo archeologico nazionale) delle tombe Golini nonché la predisposizione di una apposita sala con reperti, in terracotta e bronzi, provenienti dagli scavi di Campo della Fiera. A questo proposito, è stata annunciata per la primavera 2019 ad Orvieto una mostra di risonanza internazionale organizzata da Polo museale dell’Umbria, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria e Comune di Orvieto.


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