(ASI) Terni. Venerdì 27 marzo, alle 21, al Teatro Secci di Terni, fuori abbonamento, Balletto Civile presenta IL SACRO DELLA PRIMAVERA da Igor Stravinskij.
Lo spettacolo vincitore del Premio Roma Danza 2011 è danzato e creato da Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Sara Ippolito, Carlo Massari, Alessandro Pallecchi Arena, Gianluca Pezzino, Livia Porzio, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Chiara Taviani.
Balletto Civile si definisce come "un collettivo nomade di performers". Fondato nel 2003 dal gennaio 2011 è composto pure da un nucleo stabile formato da performers che lavorano con continuità nella compagnia a cui si affiancano altri artisti, a seconda dei progetti in atto. Attualmente la compagnia è in residenza artistica presso la Fondazione Teatro Due di Parma.
Il Sacro della Primavera nell'interpretazione di Michela Lucenti non assomiglia a nessun altra versione contemporanea o "storica" di questo famosissimo brano: non c'è più una vergine da sacrificare ma ogni singolo membro di questa colorata e frastornante comunità in scena è la possibile vittima di un sacrificio "sociale". La sagra è un lavoro di gruppo, e il gruppo sono i giovani che si dibattono per cercare di farcela, ma nella grande corsa emerge perdutamente la solitudine di ciascuno.
Il corpo si sbilancia, cade nel desiderio di abbracciare tutto lo spazio "digeribile", ci si abbraccia, ci si sposta un po' violentemente, un po' violentati come per scuotersi, per rimanere svegli. Ci si incastra per rimanere in piedi, uomini e donne gli uni agli altri aggrappati per attraversare lo spazio come metafora della fatica che ci serve per svoltare, per correre fuori dalle stanze della mente nelle quali ci tengono confinati. Azioni precise, forti, furiose, velocissime.
Ognuno perde forza ma solo per brevi attimi, subito rimesso in piedi dagli altri. Sotto la confusione allegra, multicolore e solidale si coglie tutta l'ansietà e l'inquietudine di una generazione in profondo disagio. L'importante e restare in pista, non mollare, sembra dirci la coreografa.
La sagra è il tempo interiore che si confonde che si ferma, mescolata al resto dei suoni del mondo, alla grande cacofonia. Un dj set per un discorso dissacrante su noi stessi in primo luogo.
Balletto Civile dissacra Stravinskij per reinventare un nuovo Sacro, per politica e per necessità, in questa operazione si rivela profondamente stravinskiano, tornando alle origini di questa opara, ricordando che alla sua prima rappresentazione "La Sagra della Primavera" è stata un insuccesso, ha provocato una rissa.
Perché è un'opera d'avanguardia, giovane, nata per distruggere le tradizioni.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell'Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 20, al n°075/57542222. E' possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell'Umbria www.teatrostabile.umbria.it.