Attesi i debutti di teatro con Massimo Recalcati, Liv Ferracchiati e Piero Maccarinelli. Colapesce e Dimartino aprono il loro tour a Spoleto.
La Danza va in scena con Ballet Prejlocaj e Flora Détraz.
Spoleto64 per Dante Alighieri ospita un convegno, spettacoli e video-proiezioni.
Gran finale in Piazza Duomo con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Antonio Pappano
(UNWEB) Spoleto. Il secondo weekend del Festival conferma il trend di crescita previsto. Con il 90% di riempimento medio delle sale, le oltre 6.000 presenze registrate portano a oltre 11.000 il dato di pubblico sulle prime due settimane di Festival. Seppur con una proposta differente per tipologia di spettacoli rispetto al primo weekend, il botteghino ha già superato i 300.000 € di incasso complessivo. I molti sold out del weekend passato e di quello in arrivo spingono il sessantaquattresimo Festival verso il gran finale.
Si comincia giovedì 8 luglio alle ore 19 a San Simone, con lo spettacolo La Divina Commedia: Prima giornata di Piero Maccarinelli, che porta in scena la parola dantesca con Fausto Cabra, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi, Manuela Mandracchia. Con quattro recite fino al 10 luglio, lo spettacolo fa parte del progetto che il Festival di Spoleto dedica a Dante, con il supporto del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Quattro giorni di letture, teatro, musica e approfondimenti con il concerto dell'Ensemble Micrologus, il convegno di studi al Museo Diocesano organizzato dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a cura di Agostino Ziino, l'Opera-film di Lucia Ronchetti Inferno e la mostra Dante nelle terre del Ducato, a Palazzo Mauri.
Sempre giovedì 8 luglio alle ore 21.30 al Teatro Romano Massimo Recalcati debutta a Spoleto come autore teatrale con lo spettacolo Amen, in forma di concerto per voci ed elettronica, per la regia di Valter Malosti, e l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia torna in residenza a Spoleto, con il primo concerto di mezzogiorno alla Chiesa di Sant'Eufemia, dedicato a Francis Poulenc, e l'appuntamento in Piazza Duomo con il Coro diretto da Alvise Casellati alle ore 20.30.
Sono in scena da venerdì 9 luglio gli spettacoli di danza: in Muyte Maker, alle ore 16 al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, la franco-portoghese Flora Détraz costruisce una rappresentazione della donna nella società patriarcale attraverso una serie di episodi divertenti e scabrosi, con Le Lac des Cygnes, alle ore 20.30 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, Angelin Preljocaj torna al balletto narrativo con la sua versione del danzatore-cigno dal capolavoro musicale di Čajkovskij, focalizzandosi sugli impulsi di ciascun personaggio con uno sguardo all'ecologia e al futuro.
Prima rappresentazione, venerdì all'Auditorium della Stella alle ore 19, anche per La tragedia è finita, Platonov del regista umbro Liv Ferracchiati, che si confronta in modo diretto, convincente e toccante con il protagonista di un testo classico, Platonov di Čechov.
Alle ore 21.30 in Piazza Duomo Colapesce e Dimartino iniziano il loro tour estivo proprio da Spoleto: esponenti del cantautorato indie siciliano, con la loro Musica leggerissima, già doppio Disco di Platino, hanno conquistato pubblico e critica diventando la coppia rivelazione dell'ultimo Festival di Sanremo.
Sabato 10 luglio alle ore 21.30 al Teatro Romano il Festival dedica una serata a Giorgio Strehler in occasione del centenario della nascita, con la partecipazione della moglie Andrea Jonasson, di Margherita Di Rauso, del quartetto del Teatro Regio Torino e del pianista Carlo Caputo.
Domenica 11 luglio alle ore 12, al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, il trio formato da Antonio Pappano, Luigi Piovano e Alessandro Carbonare dedica un concerto da camera alla musica di Johannes Brahms prima dell'attesissimo concerto finale, già sold-out, alle ore 20.30 in Piazza Duomo. Antonio Pappano dirige l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia nella Sinfonia da L'Italiana in Algeri di Rossini, nella suite sinfonica di Rimskij-Korsakov Sheherazade, e in 1001 Nights in the Harem del compositore turco Fazıl Say, solista Friedemann Eichhorn: un programma da mille e una notte che guarda alla relazione tra Due Mondi – Oriente e Occidente – e alle reciproche ispirazioni e suggestioni.