SET 4995sfialta(UNWEB) Panicale. Un velo da sposa totalmente ricamato a mano, a 83 anni, da una delle più esperte ricamatrici panicalesi; ben 35 spazi espositivi ognuno dei quali è uno scrigno di creazioni artistiche e veri tesori; tante donne umbre, le "Pink Ambassador" della Fondazione Veronesi, a improvvisarsi modelle in piazza indossando capi affascinanti per sensibilizzare il pubblico alle patologie da tumori femminili; il tentativo di tramandare antichi mestieri alle nuove generazioni per non disperdere un patrimonio di cui l'Umbria, e in particolare il comprensorio del Lago Trasimeno, va enormemente fiera.

Sono i "temi forti" che la nona edizione di "Fili in Trama" è riuscita a trasmettere in un weekend memorabile per Panicale, invasa da turisti e appassionati del settore nonostante il tempo a tratti incerto. Perché la Mostra mercato internazionale del merletto e del ricamo ha saputo ancora una volta catalizzare l'attenzione di tanti, trasformando il borgo lacustre in un percorso speciale agghindato di tante bellezze e valorizzato anche dagli spettacoli che il Gal Trasimeno Orvietano, promotore dal 2013 della kermesse, ha voluto inserire in cartellone per ampliare l'offerta.
Ne è un esempio, nell'ultimo giorno di kermesse, la rappresentazione teatrale "Accadde al tramonto", ispirata da un romanzo giallo di Marco Pareti con l'interpretazione di Stefano De Majo e il suono del violino di Francesca Stefanini, ospitata da un nuovo spazio culturale come l'Arca di Pan, ex mulino ristrutturato dall'omonima associazione che sta diventando un punto di riferimento per le attività artistiche non solo del comprensorio. Oppure il concerto di mezzogiorno, "Cantate Domino" che gli artisti di TeathronMusiké (realtà promotrice anche del Pan Opera Festival che ha abbinato a "Fili in Trama" tre spettacoli del suo circuito) hanno interpretato magistralmente su musiche di Bach, Hendel, Mozart, Purcell e Couperin.
Ma al di là dei singoli eventi, resta il concetto che questo territorio può continuare a esprimere moltissimo in termini turistici e artistici, senza timore di delimitare troppo i confini attrattivi trattandosi di ambiti molto specialistici come appunto il ricamo e il merletto. Saper rivivere infatti insieme la piazza e far riemergere la voglia di stare insieme, in mezzo a tante cose belle frutto della manualità di tante artiste (perché tali sono le ricamatrici dell'Ars Panicalensis e delle altre scuole del centro Italia che hanno partecipato), sono sinonimi di una ripartenza da cui possono scaturire belle speranze. Anche per un settore, come questo, fortemente a rischio estinzione.

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