(UNWEB) Perugia. Venerdì 7 gennaio, alle ore 17,30, al Museo archeologico nazionale dell’Umbria (p.zza Giordano Bruno, 10, Perugia), a cura di Silvia Casciarri, si svolgerà una visita ai reperti provenienti dagli scavi condotti, dal 1927 al 1935, sulla montagna di Cetona, in Toscana, da Umberto Calzoni (1881-1959).
Avvocato, appassionato di archeologia, Calzoni fu direttore dei musei civici di Perugia dal 1925 al 1958.
Agli scavi effettuati nella montagna di Cetona fanno riferimento alcune vetrine della sezione preistorica e protostorica del MANU. La scoperta del sito produsse una mole immensa di materiale, sollevando un’eco vastissima nel mondo scientifico in quanto determinanti per la conoscenza dell’età del Bronzo nell’Italia Centrale.
La quasi totalità dei materiali rinvenuti appartiene all’antica e media età del Bronzo. In questo periodo le grotte vennero utilizzate a scopo rituale come attesta il rinvenimento, a varia profondità, di resti umani smembrati appartenenti sia ad adulti che a bambini, a volte accompagnati da crani di cane o di capra, da pugnali e vasi di notevole fattura. In alcuni casi la disposizione delle ossa e degli oggetti era protetta da lastre di pietra o associata a resti di fuochi. L’intero contesto induce a ritenere che ci si trovi di fronte a riti conservativi che venivano ripetuti nel tempo. Sulla base di questi dati e della particolare consistenza delle testimonianze archeologiche, appare verosimile attribuire al complesso di Belverde, vicino Cetona (SI), una funzione di vero e proprio santuario che per secoli deve aver rivestito un ruolo di notevole importanza nella vita spirituale delle genti che popolarono l’Italia centrale durante l’antica e media età del Bronzo. A questo periodo è attribuibile la deposizione di due spade trovate incrociate in fondo ad un cunicolo coperte da una lastra di travertino sulla quale erano deposti resti di bambini.