RaffaellloCastello(UNWEB) Città di Castello. “E’ una mostra intelligente con alcuni prestiti molto importanti come la Pala di San Nicola da Tolentino, con Raffaello giovanissimo che fa un angelo di mirabile dolcezza, carico di sentimenti e di umanità e poi si apre con un “Perugino” che non è mai stato così grande, che è quello del gruppo delle opere di San Bernardino che vengono da Perugia: sono stati generosi i musei italiani e stranieri a prestare, anche il Louvre, disegni importanti.

Dispiace che la mostra chiuda il 9 gennaio ma chi potrà venire nei giorni ancora disponibili vedrà una cosa che è il migliore omaggio alla conclusione del prolungamento fino al 21 delle celebrazioni del 500enario di Raffaello. D’altra parte a Citta’ di Castello lui si è formato, ha fatto la sua prima opera, il suo primo grande capolavoro che è lo Sposalizio della Vergine, oggi a Brera, che sarà opportuno in una valutazione politica nei prossimi anni riportare qui come restituzione di un’opera portata via da un generale di Napoleone: certamente la storia non può essere mutata, appartiene a Brera, ma prima di tutto appartiene a Città di Castello. Credo dunque che sia importante oggi che si può andare sulla luna e si può bombardare per Capodanno, lo spostamento di un’opera da Milano a Città di Castello, possa essere fatta in perfetta sicurezza e chi obietta il contrario lo fa semplicemente per il fatto che le cose siano sempre al loro posto senza mutamento. Il ritorno a Città di Castello dello “Sposalizio” è una restituzione importante, simbolica, spirituale, estetica, culturale che sarà giustificata dal prossimo governo, almeno come credo e spero, senza accettare convinzioni di persone che ritengono che gli spostamenti siano delle dissacrazioni. Si può certamente essere prudenti con opere particolarmente delicate ma non si deve esserlo in maniera prioristica e per ragioni politiche che sono prevalenti sul rispetto delle comunità e delle identità culturali di una grande città come Città di Castello”. E’ quanto dichiarato dall’onorevole Vittorio Sgarbi, critico d’arte esperto, curatore di grandi mostre internazionali, scrittore di libri best seller (ultimo in ordine di tempo “Raffaello, un Dio mortale”), conduttore di trasmissioni, al termine di una visita alla Pinacoteca, dove è in corso di svolgimento fino al prossimo 9 gennaio, la mostra ‘Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo’, nel pomeriggio di San Silvestro, accompagnato dall’onorevole, Riccardo Augusto Marchetti, accolto dall’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, che ha portato i saluti ed il benvenuto del sindaco Luca Secondi e rimarcato ancora una volta, grazie anche alla presenza di Sgarbi, “la straordinaria capacità attrattiva e di consensi in ambito internazionale che ha suscitato la mostra e le bellezze artistiche racchiuse in un contenitore straordinario come la Pinacoteca che le custodisce. Ancora una settima per visitarla e proseguire poi sul versante della valorizzazione e promozione di questo ingente patrimonio culturale, storico ed artistico”. Prima di ripartire, nel giardino rinascimentale illuminato che si affaccia su Piazza delle Tabacchine, di particolare suggestione, Sgarbi ha ricevuto dal maestro Stefano Lazzari, una copia dello Sposalizio della Vergine. Lazzari da inizio dello svolgimento della mostra ne sta realizzando una come l’originale, assieme allo staff della Bottega Tifernate: appena terminata sarà donata alla Pinacoteca. Anche l’onorevole, Riccardo Augusto Marchetti ha definito la visita di Sgarbi “critico d’arte di fama mondiale, amico e collega, un ulteriore testimonianza di quanto sia ricco il patrimonio artistico e culturale che ha reso grande il nostro territorio consacrandolo alla storia. Nei prossimi mesi ci impegneremo ad ogni livello istituzionale affinché la promozione della nostra meravigliosa terra venga incentivata, con l’obiettivo di far conoscere sempre di più le innumerevoli eccellenze e i tanti talenti che nell’Alto Tevere e a Città di Castello hanno lasciato le proprie radici”, ha concluso Marchetti.


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