(UNWEB) Umbertide. E' stata prorogata al 31 gennaio presso la Rocca-Centro per l'arte contemporanea la mostra “Volume, spazio, colore. Nuove ricerche di Paolo Ballerani, Pietro Marchioni, Fausto Minestrini”. L'esposizone con le opere dei tre artisti è curata dal professor Emidio De Albentiis, direttore dell’Accademia di Belle Arti (ABA) “Pietro Vannucci” di Perugia ed è organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Umbertide in collaborazione con l'ABA di Perugia e l'associazione SopraMuro.
Paolo Ballerani (Perugia, 1952) è noto per un’attività professionale che, oltre alla produzione di opere d’arte, lo ha portato a realizzare straordinari allestimenti per musei archeologici e storico-artistici, per restauri importanti e imponenti (un esempio per tutti: l’Arco Etrusco di Perugia), nonché per fiere sovente di livello internazionale (ha avuto per clienti grandi aziende nel settore della moda che gli hanno richiesto stand spesso molto complessi); una propensione innata, derivante dall’abitudine a lavorare nello spazio e con lo spazio, verso un’impaginazione scenografica dei propri lavori; una spiccata tendenza rivolta non soltanto all’indagine su forme, composizioni e colori, ma, con una predilezione ulteriormente accentuata, verso la sperimentazione inesauribile di tecniche e materiali.
Pietro Marchioni, di nascita romana (1950), ha dedicato le sue prime energie alla fotografia coltivando ben presto un profondo interesse verso il trattamento artistico dei materiali più vari, in un percorso composito (ha fra l’altro al suo attivo anche una prolungata attività di interior design che tuttora continua) che lo ha condotto fino alle attuali opere pittoriche per le quali la semplice definizione di dipinti pare non bastare: in Marchioni è assai spesso la materia che continua ad affiorare, come si può notare dal fatto che l’artista ha adottato pannelli lignei come supporto per le sue opere; supporti sui quali si imbatté la prima volta durante la sua permanenza per lavoro nella capitale lettone, Riga (Marchioni è stato Funzionario del Ministero degli Affari Esteri). Ma se questo è un aspetto di immediata percezione, ancora più importante è l’utilizzo di tale materiale di origine industriale per costruire percorsi segnico-visivi animati da una chiara predilezione, pur se non esclusiva, per i ritmi geometrici regolari.
Fausto Minestrini (Perugia, 1950) persegue con tenacia una propria originalità grazie alla quale ha conquistato una fondamentale e pregevole riconoscibilità del proprio linguaggio visivo. La matericità della sua ricerca emerge dalla stratificazione e dalla densità della pennellata alle quali l’artista non disdegna affatto di aggiungere trattamenti tormentati come, ad esempio, il ricorso a bruciature e a vere e proprie ferite della texture. Nella poetica di Minestrini tutto questo acquista intense venature drammatiche come se il dipinto volesse evocare una sorta di sacra rappresentazione, laica e contemporanea, affidata al segno e al colore.
La mostra sarà visibile dal martedì alla domenica, giorni festivi compresi, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30. Chiusa il lunedì.
Per informazioni è possibile contattare il numero 075 9413691.
Per tutte le regole anti Covid da rispettare sono presenti cartelli informativi all'ingresso della Rocca.