cdbcccee 10fd 158a 76fe 7db69c18eb00Sabato 19 Marzo, ore 17, San Luca Guarcino (FR)

(UNWEB) Sboccia la Vita, a Primavera. Proprio come un fiore, dolce promessa del frutto che sarà; come le essenze, che diffondono per l'aria il profumo di un tempo nuovo. Realtà e simbolo si intrecciano come virgulti nuovi, a Primavera. La Vita celebra con questa festa - festa dei valori e festa dei sensi – la sua vittoria sulla morte, la rinascita dopo l'Inverno, dopo la stasi ed il silenzio. Una lotta ancestrale che si rinnova ogni anno, e che ogni volta infonde nuove speranze ad ogni cultura, ad ogni religione, ad ogni singolo individuo. Una potenza tellurica che scuote, che apre le zolle e si proietta verso il cielo, verso la luce che riporta la Vita, ad ogni Primavera.

Una potenza incontenibile contratta nelle gemme pronte ad esplodere; nell'uovo, forma ideale senza spigoli e senza imperfezioni, concentrato di vita; nella Musica, che canta da sempre la primavera e ne subisce la fascinazione tenera e fragrante, violenta e dirompente.

Con due quartetti per Archi, il D807 e il D810, composti entrambi nello stesso anno, il 1824, Franz Schubert ha dedicato un monumento senza eguali alla Primavera. E non solo mettendo in musica la leggiadria della stagione dei profumi delicati, ma dando voce anche al gesto della rinascita, alla vittoria della luce sulle tenebre. Rosamunde – nell'etimologia germanica comparata con la lettura latina del nome – incarna questa doppia anima della Primavera che oscilla, come nella partitura dell'omonimo Quartetto D807, tra la più sublime levità e il dramma dell'ineluttabile, in quel suo continuo ondeggiare tra modo minore e modo maggiore che tanto disorienta emotivamente l'ascoltatore. Perché Eros e Thanatos sono opposti, ma opposti che si attraggono. Non c'è Primavera senza Inverno, e Schubert nel Quartetto D810, "La Morte e la Fanciulla", sceglie la tenerezza di una stagione ideale per esorcizzare la morte: "Non sono cattiva, dolcemente dormirai tra le mie braccia", assicura la morte alla fanciulla. E, nel secondo movimento del Quartetto, in cui Schubert cita il suo omonimo Lieder del 1817, il metro dattilico di marcia – lo stesso che innerva lo splendido Andante (anch'esso un secondo movimento!) del Quartetto D807 – pulsa ineluttabile schiudendo orizzonti che alternano luci ed ombre in un incessante divenire.

In un Concerto organizzato da The Thinking Watermill Society, con il Gruppo Filette come partner ufficiale dell'evento, UmbriaEnsemble (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violini; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello) intreccia le vibrazioni musicali di questi due capolavori schubertiani con quelle della Natura incantata in un'oasi di pace e bellezza, quiete e preghiera. A San Luca, nel Comune di Guarcino (FR), Sabato 19 Marzo, anteprima di Primavera.


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