mostra arturo checchi 3“Attraverso gli sguardi. Arturo Checchi e la sua collezione a Perugia” è in programma a Palazzo della Penna fino al 26 giugno

(UNWEB) Perugia. Quaranta opere tra dipinti, sculture e disegni per riscoprire Arturo Checchi e il suo profondo legame con Perugia. E’ dedicata all’artista originario di Fucecchio ma vissuto dal 1925 al 1971 nel capoluogo umbro, dove fino al 1939 insegnò all’Accademia di belle Arti, la nuova mostra allestita nel Museo civico di Palazzo della Penna dal 15 aprile al 26 giugno. “Attraverso gli sguardi. Arturo Checchi e la sua collezione a Perugia”, questo il titolo dell’esposizione, è stata presentata oggi alla stampa dall’assessore alla cultura Leonardo Varasano e dalle curatrici Elena Pottini e Michela Morelli, con la partecipazione dell’erede dell’artista, Alfredo Caselli, che ha messo a disposizione la collezione privata da cui proviene la quasi totalità delle opere, ad eccezione di una scultura di proprietà della Regione Umbria e di due quadri della Fondazione Perugia Musica Classica.

“Questa è una mostra che non nasce oggi – ha spiegato l’assessore Varasano -, ma frutto di un desiderio cullato da ben tre anni. La scintilla fu innescata da Mimmo Coletti in occasione di una iniziativa promossa nel luglio 2019 dalla Famiglia Perugina, che realizzò le targhe necessarie per valorizzare due straordinarie opere di Checchi, le sculture delle fontane di piazza Italia. In quella circostanza ho accolto l’input di realizzare una mostra in omaggio all’artista e, oggi, l’impegno preso si è realizzato malgrado le difficoltà legate all’emergenza sanitaria”. Per questo Varasano ha rivolto un ringraziamento particolare alle curatrici, a Caselli, ma anche agli uffici della Unità operativa Cultura, guidata dalla dirigente Maria Luisa Martella, e a Futura Libri per il catalogo che sarà presto disponibile.

“Questo artista di rilievo nazionale – ha proseguito Varasano – qui ha lasciato molte opere, tanto da divenire parte organica del profilo e del cuore della città, dove c’è anche una via a lui intitolata. I nostri occhi si possono imbattere facilmente in Arturo Checchi. Basti pensare, oltre alle due sculture collocate in un luogo centrale come piazza Italia (La sirena, 1932, e Bimba al sole, 1935), anche a quelle a tema musicale nel foyer del Teatro Morlacchi (La chitarra, 1934, e Il violino, 1935). La sua produzione, inoltre, spesso ha come tema proprio Perugia. Era questo legame profondo e intenso tra Checchi e la nostra città che abbiamo inteso onorare. Fondamentale è stato l’apporto di due curatrici che coniugano conoscenza e passione”.

“Quando ci si avvicina a Checchi lo si può solo amare – ha affermato Elena Pottini – Attraverso i suoi mezzi espressivi, sia di disegno sia di cromatismo, ci ha offerto la sua visione del mondo. Anche se è presente nella nostra città, è ancora poco conosciuto e la mostra è un invito a scoprirne la grandezza”. Secondo Michela Morelli, la mostra promossa dal Comune di Perugia servirà anche per accendere i riflettori “sul rapporto con un altro grande artista a lui contemporaneo come Dottori e su un particolare contesto storico”.

Il percorso espositivo Sono sette le sezioni tematiche in cui sono organizzati opere e documenti che coprono un lungo periodo di attività dell’artista, dagli esordi giovanili agli anni Sessanta. Le opere, per la maggior parte provenienti dalla collezione privata di Checchi e in alcuni casi inedite, restituiscono uno sguardo d’insieme sulla poetica, l’evoluzione stilistica, le predilezioni e gli affetti del pittore. L’esordio artistico risale a quando, a 12 anni, Checchi prende l’abitudine di studiare le opere dei grandi pittori del Quattrocento tracciandone i contorni su un quadernino viola, oggi esposto per la prima volta al pubblico in una teca ospitata nella prima sezione della mostra, “Le Finestre”, che racchiude opere dedicate al paesaggio perugino, tema che diventa ricorrente dopo l’arrivo in città nel 1925 e il matrimonio con Zena Fettucciari nel 1930. Nei quattro decenni in cui Checchi insegna, l’attenzione alla resa della figura umana costituirà sempre l’elemento fondante di tutto il suo magistero artistico. A tributare quindi il giusto spazio a quello studio del nudo che per lui ebbe un ruolo sostanziale è la sezione “Le modelle”. Seguono quelle dedicata al “Tema sacro” (che attraversa tutta l’opera pittorica e grafica di Checchi a partire dagli anni Dieci del Novecento), al “Ritratto” (cuore della sua produzione, dove spesso i soggetti prediletti sono familiari e persone che animavano la sua quotidianità, dall’amata madre, Emerina Vannucci, alle nipoti di Zena, Bianca ed Emiliana Marinelli, agli allievi che popolavano la classe di pittura e decorazione dell’Accademia), alla “Scultura” (presenti in mostra due teste bronzee con le fattezze sue e della nipote Bianca), agli “Autoritratti” e, infine, alle “Marine”, alle quali lavorò con costanza negli anni Cinquanta e Sessanta.

A corredo dell’esposizione sarà a disposizione un catalogo a colori, edito da Futura Libri, completo di approfondimenti su Arturo Checchi e la sua arte.

Orari

Museo civico di Palazzo della Penna

Via Podiani, 11 – Perugia

Aprile: tutti i giorni, ore 10.00-19.00

Maggio/giugno: martedì-domenica ore 10.00-19.00, chiuso lunedì

Informazioni

Tel. 075 9477727 // Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. // turismo.comune.perugia.it

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