SAGRA MUSICALE UMBRA 70a EdizioneConcerto di Patrizia Bovi, Françoise Atlan, Fadia El-Hage, Peppe Frana, Gabriele Miracle.
Chiesa di San Bevignate, Perugia.

(ASI) Perugia. Voci sacre per testimoniare tre fedi, un solo Dio.
Tre voci di un canto che ritorna alle origini del tempo, della preghiera.


Il misticismo orientale ed occidentale ha rinnovato il suo cantico di bellezza sabato 12 settembre 2015 nella Chiesa di San Bevignate a Perugia, durante la seconda giornata di concerti della 70a edizione della Sagra Musicale Umbra. Questo meraviglioso mondo di preghiera e suono, sonorità e ricerca divina, ha dato origine a un elaborato progetto musicale in cui tre splendide interpreti, Patrizia Bovi, Fadia Tomb El-Hage e Françoise Atlan, si sono unite attraverso l’esperienza e la tradizione musicale-vocale delle grandi religioni monoteiste. Un sodalizio artistico che riporta le origini del sacro al sacro suono della preghiera, qualunque sia la fede da dove sgorga.
Patrizia Bovi, artista e ricercatrice di grande rilievo nel panorama mondiale della musica medievale, ha invitato le due voci più importanti del mondo mediorientale, sia arabo che giudaico, per poter dialogare e fondersi in un’estasi armonica di pura bellezza. Assieme alla cantante libanese Fadia Tomb El-Hage e alla ebraico-sefardita Françoise Atlan, accompagnate dalla preziosa tinteggiatura sonora dai lievi contorni di valenti musicisti come Peppe Frana (oud e liuto) e Gabriele Miracle ( percussioni e salterio), hanno donato al pubblico presente un linguaggio altissimo di raffinatezza musicale. I timbri, le inflessioni, il linguaggio interpretativo si sono uniti all’estasi dell’invocazione divina e hanno incantato. La Chiesa di San Bevignate ha potuto così accogliere e far risuonare in modo meditativo ed arcaico questi tre mondi di preghiera e musica, che sono principio e fine di ogni cultura. Ogni cultura e ogni esperienza umana sa profondere attraverso la Musica la propria essenza e, con i canti della tradizione cristiana, giudaica ed araba, si manifesta in essa il fulcro da cui diparte l’anelito verso Dio. La musica è la sacralità dell’animo, del volto di ogni uomo che attraverso la preghiera ricerca l’Altissimo. Il repertorio proposto durante il concerto ha saputo toccare nell’intimità più profonda e recondita il cuore degli ascoltatori: canti liturgici in ebraico, canti maroniti in lingua araba, canti sufi e in aramaico, canti cristiani del codex Las Huelgas, a proclamare che proprio la musica e la sua scaturigine sono il frutto dell’esperienza umana, della vita in sé. L’uomo è alla ricerca di Dio e Dio è alla ricerca dell’uomo: in mezzo sta la Musica che è fonte di vita in ambedue le direzioni...
La Settantesima edizione della Sagra Musicale Umbra ha nel contenuto di presentazione i versi del Salmo 57 “ Svegliatevi arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora..” e dopo questo concerto inneggia davvero alla gioia del canto come intima essenza di voce e moto divino.
Perché proprio attraverso la preghiera si svegli un’aurora nuova, quella della ricerca di Dio attraverso la musica.. attraverso la voce dell’anima.

Sarah Minciotti – Agenzia Stampa Italia.


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