1250 euro a Morlacchi, teatro di Figura, teatro Bicini, Ars et Labor, amici della musica
(UNWEB) Perugia. Si è tenuta questa mattina, 13 giugno, presso il foyer del teatro Morlacchi a Perugia la cerimonia conclusiva dell’iniziativa denominata “La poltrona vuota. In prima fila per lo spettacolo che ami”, voluta e realizzata da sette circoli Lions per sostenere ed aiutare i lavoratori dello spettacolo tanto penalizzati dal lungo periodo di pandemia.
Con la vendita simbolica delle poltrone rimaste vuote, nel dettaglio, sono stati raccolti 1250 euro, destinati a cinque operatori della cultura: teatro Morlacchi, Teatro di Figura, Teatro Franco Bicini, associazione Ars et labor, Fondazione Amici della musica.
“Abbiamo pensato di attivare questa raccolta – ha spiegato la prof. Anna Martellotti già presidente del circolo Lions Maestà delle Volte e portavoce del progetto – in una forma originale (vendita delle poltrone vuote) per sostenere un settore messo in difficoltà dal lungo periodo di restrizioni e difendere, di conseguenza, la cultura della nostra città”.
Martellotti ha sottolineato che questa tipologia di raccolta non verrà riproposta in futuro, stante il ritorno delle capienze al 100%, ma verranno comunque organizzate altre iniziative per continuare il percorso intrapreso.
Tra i primi aderenti al progetto della “poltrona vuota” c’è stato fin da subito il Comune di Perugia, rappresentato durante la cerimonia dall’assessore alla cultura Leonardo Varasano.
“La pandemia – ha commentato – è stata rivelatrice della scarsa sensibilità di cui gode, purtroppo, il mondo della cultura e dello spettacolo, di fatto estromesso dai principali provvedimenti di ristoro nonostante il ruolo fondamentale svolto per le città e la società. Proprio in ragione di ciò abbiamo particolarmente apprezzato l’iniziativa voluta dai Lions che, tra i tanti, ha avuto anche il merito di restituirci il valore della fatica culturale, quella che sta dietro le quinte in preparazione degli spettacoli. Lì c’è un mondo straordinario che va valorizzato e riconosciuto. Per questo, quanto fatto dai Lions ha un grande valore perché dimostra sensibilità e perché tende la mano agli operatori culturali facendo capire alla società quanto valgono e quanto ci sono mancati”.