Il Dipartimento di Fisica e Geologia ospita il Congresso Nazionale della Società degli Storici della Fisica e dell'Astronomia (26-29 settembre) con oltre cento esperti nazionali e internazionali
(UNWEB) Perugia. Il Dipartimento di Fisica e Geologia si prepara a vivere un'ultima settimana di settembre ricca di avvenimenti.
Lunedì 26 settembre 2022, alle ore 17, si terrà l'inaugurazione della mostra "Dalle sfere armillari alle onde gravitazionali. Antichi e nuovi strumenti scientifici nel Gabinetto di Fisica di Perugia", la nuova esposizione di strumenti antichi della Fisica, realizzata grazie ad un progetto sostenuto dalla Fondazione Perugia e dall'INFN, allestita al piano terra dell'edificio di Fisica, in via Pascoli.
La collezione, costituita da circa duecento pezzi e gli strumenti che la costituiscono riguardano diversi ambiti della Fisica, quali l'Astronomia, la Meccanica, l'Acustica, la Calorimetria, l'Ottica e l'Elettromagnetismo, a testimonianza degli interessi prevalenti della ricerca scientifica e dell'impiego didattico verso gli studenti. Tra i dispositivi conservati ci sono la Sfera armillare (Teorica di Mercurio), fabbricata da Gerolamo della Volpaia nel 1575 e numerosi apparati di fine ottocento, come ad esempio il banco del Melloni, lo spettroscopio, diversi galvanometri e così via, costruiti presso rinomate ditte internazionali dell'epoca, come l'officina del meccanico parigino Marc Secrétan, uno tra i più importanti costruttori di strumenti scientifici di precisione del XIX secolo.
Il prezioso patrimonio è stato accumulato nel tempo, partendo dalla costituzione del Gabinetto di Fisica presso l'Università degli Studi di Perugia nella seconda metà del XVIII secolo. Lo studium perugino, infatti, ricopriva già allora una notevole importanza se si tiene presente che l'insegnamento della Fisica sperimentale fu avviato nel 1730 e che dal 1759 fu costituito da Luca Antonio Pellicciari, canonico perugino, uno dei primi Gabinetti Sperimentali di Fisica italiani.
Alla fine del XVIII sec. Luigi Canali, subentrato nell'insegnamento al Pellicciari, continuò nello sforzo di arricchire il Gabinetto con nuovi apparecchi, così come fecero anche i suoi successori, tra i quali vanno ricordati Enrico dal Pozzo (seconda metà del XIX secolo) e Bernardo Dessau (prima metà del XX secolo). A Perugia, infatti, l'insegnamento della fisica è restato a lungo nell'ambito della Facoltà medica; la Facoltà di Scienze si avrà solo dal 1951 ed il Corso di Laurea in Fisica dal 1978.
L'inaugurazione della esposizione di lunedì 26 settembre sarà preceduta da un seminario di approfondimento sulla storia della fisica e dell'astronomia a Perugia (ore 14.30), inserito nella giornata di apertura del Congresso Nazionale della Società degli Storici della Fisica e dell'Astronomia (SISFA) che vedrà la presenza, presso l'Ateneo perugino, di un centinaio di esperti nazionali ed internazionali fino al 29 settembre (https://indico.ict.inaf.it/event/1862/).
Inoltre, nella serata di martedì 27 settembre sarà proposta ai congressisti una pièce teatrale dove saranno ripercorsi i momenti più significativi della straordinaria vita di Bernardo Dessau, che fu professore di Fisica Sperimentale presso la Facoltà di Medicina dell'Ateneo perugino dal 1904 al 1949. Interprete Alessio Stollo. Scrittura e regia Paola Tortora /Vintulerateatro.
La pièce sarà poi replicata venerdì 30 settembre presso i Giardini del Frontone, nell'ambito del progetto SHARPER e della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici, mentre al mattino dello stesso giorno l'esposizione di strumenti antichi sarà visitata dai diversi gruppi di studenti partecipanti a SHARPER.
Perugia, 23 settembre 2022
Nelle immagini due degli strumenti appartenenti alla collezione di Fisica dell'Università di Perugia.
Foto 1 - La Sfera armillare (Teorica di Mercurio) costruita nel 1575 da Gerolamo della Volpaia a Firenze. ll modello geocentrico tolemaico, a cui la Teorica di Della Volpaia fa riferimento, assume la terra, sferica ed immobile, al centro del cosmo e fa muovere stelle, Sole, Luna e pianeti su orbite circolari, riproducendo il loro moto come appare dal nostro punto di vista di osservatori terrestri, che abbiamo l'illusione di essere fermi al centro del cosmo. In questo caso, le armille (cerchi) dovevano riprodurre i circoli necessari a spiegare il moto apparente del pianeta Mercurio.
Foto 2: banco del Melloni, introdotto durante la prima metà dell'Ottocento dal fisico parmense Macedonio Melloni per lo studio del "calore raggiante", nome che all'epoca veniva dato alla radiazione infrarossa. Con il banco si misurava, ad esempio, la capacità dei corpi di assorbire o emettere tale radiazione. Lo strumento della Collezione di Fisica riportato in foto fu costruito a Parigi dal costruttore Marc Sècretan dopo la metà del XIX secolo.