Il giorno successivo, mercoledì 9 novembre, lo spettacolo andrà in scena al Teatro Comunale Luca Ronconi di Gubbio.
(UNWEB) Città di Castello. Continua la tournée umbra di Otello, la nuova produzione del Teatro Stabile dell'Umbria diretta da Andrea Baracco, con la traduzione e la drammaturgia di Letizia Russo e uno straordinario cast tutto al femminile. Lo spettacolo dà il via alla nuova Stagione del Teatro degli Illuminati di Città di Castello, martedì 8 novembre, e sarà in scena al Teatro Comunale Luca Ronconi di Gubbio il giorno successivo, mercoledì 9 novembre. Ad interpretare la tragedia tratta da William Shakespeare: Valentina Acca, Verdiana Costanzo, Francesca Farcomeni, Federica Fresco, Viola Marietti, Federica Fracassi nel ruolo di Iago, Ilaria Genatiempo nel ruolo di Otello e Cristiana Tramparulo nel ruolo di Desdemona.
Con Otello, Shakespeare ha consegnato alla letteratura occidentale uno dei suoi personaggi più archetipici: Iago. E, attraverso di lui, una riflessione spietata, eppure carica di pietas, sulle debolezze umane e sull’imprevedibile capacità che abbiamo di generare il male e di accoglierlo come insospettabile parte di noi stessi. La potenza del triangolo Otello-Iago-Desdemona sta nella corsa verso la distruzione di sé e degli altri, in un gioco che trasforma l’immaginazione in realtà e la realtà in immaginazione.
“Caso e realtà sono le due forze che muovono la storia, gli elementi che Iago, raffinato improvvisatore, combina e manipola per realizzare il suo sogno di perdente radicale, di anima votata alla rovina dentro e fuori di sé. – dalle note di Andrea Baracco – Il suo agire è quello dell’autore che plasma i propri personaggi, è quello del regista che crea l’universo in cui farli vivere (e morire), è quello dell’attore che conosce l’altro da sé perché non teme di conoscere se stesso. Accanto a lui, Otello e Desdemona, complici involontari del suo disegno, e vittime di un caso che li mette crudelmente di fronte alla verità su se stessi. A fondazione del progetto – continua il regista – ho immaginato un principio di ribaltamento del canone shakespeariano: un cast esclusivamente femminile. Non si tratta di una scelta estetica. Ma poetica: è un inganno, per liberare lo sguardo del pubblico dai pregiudizi sulla storia e i suoi temi, e lasciarsi attraversare dalla terribile consapevolezza che chiunque di noi può, un giorno, trovarsi a giocare il ruolo della vittima o del carnefice, se volontà, fragilità e caso si trovano allineati come astri di una costellazione”.
“Mai come nell’Otello di Shakespeare il principio per cui la parola non è pura descrizione della realtà, ma strumento di creazione della realtà stessa, si fa vivo e evidente. – le parole della drammaturga Letizia Russo – Ogni destino, in questa tragedia, si compie attraverso la parola. Desdemona si innamora dei racconti di Otello sul proprio passato. Otello conosce il mostro dagli occhi verdi grazie alle parole di Iago. Iago sottomette tutti, anche se stesso, alle proprie parole inventate o soltanto insinuate, fino a ridursi al silenzio”.