Monsignor Sorrentino: Vangelo e fraternità i due pilastri di San Francesco
(ASI) ASSISI – Grande partecipazione alla cerimonia di presentazione del restauro della tela di Cesare Sermei “San Francesco morente benedice la città di Assisi”. L’opera dopo essere stata completamente restaurata è tornata nella sala del museo diocesano dedicata al suo autore dove potrà essere ammirata in tutto il suo splendore.
Infatti il restauro realizzato da Christiane Zschiesche e Francesca Canella restituisce luce e colori alla tela e permette di apprezzare ancor di più le fisionomie, le acconciature, le vesti su cui il pittore si sofferma con grande maestria, ma anche il meraviglioso paesaggio assisiate.
Durante la cerimonia il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino nell’esplicare il gesto e il valore della benedizione impartita da San Francesco alla città di Assisi è partito da due prospettive quella spirituale e quella teologica ed ha sottolineato che San Francesco “si sentiva cristiano e assisano. Assisi è la città delle sue origini e del suo cuore dove la sua santità è stata generata e attraverso la sua benedizione ha voluto dare il suo sigillo a questo itinerario. Questa città – ha continuato il presule - è stata per lui una benedizione e per questo gli ha voluto dare la sua benedizione; a distanza di otto secoli Assisi appare veramente una città benedetta, ma la benedizione ha una condizione che è rappresentata dalla conversione. Quindi la benedizione deve essere riguadagnata ogni giorno con la conversione di ognuno di noi”.
E’ seguito poi l’intervento di Maria Giannatiempo Lopez funzionario direttivo presso la Soprintendenza per i beni storico-artistici delle Marche con sede ad Urbino e delle restauratrici che hanno illustrato il lavoro svolto.
L’evento si è concluso con l’omaggio artistico della Cappella musicale di San Rufino che ha intonato anche il “Cantico di frate Sole”.