presentazione libro BonciariPresentata la biografia del letterato, originario di Antria, scritta da Luciano Taborchi

Il “problema” del Trasimeno in due lettere del suo Epistolario

(ASI) MAGIONE   – «Pur minato da gravi infermità, tra cui una cecità totale che lo colpì a 35 anni, Marco Antonio Bonciari non consentì ai suoi handicap di limitarlo in quella che era la sua passione: lo studio delle lettere. Una grande lezione per i giovani e gli adulti di oggi a non perdere la speranza» – ha affermato mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliario dell'Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve, intervenendo alla presentazione del volume Marco Antonio Bonciari e il suo tempo scritto da Luciano Taborchi e edito nella collana della Soprintendenza archivistica "Scaffali senza polvere".

«In un’epoca certamente assai meno attenta e attrezzata della nostra nei confronti dei portatori di handicap – ha spiegato il vescovo – egli poté diventare tra i massimi letterati e pedagoghi del tempo, pubblicando numerose opere, intrattenendo carteggi con importanti personalità di tutta Europa e insegnando in prestigiose istituzioni culturali: il seminario perugino, nato tra i primi in attuazione del Concilio di Trento per la formazione del clero, il Collegio San Bernardo, destinato all'educazione dei ragazzi di nobile famiglia, e l’Università degli Studi».

Il libro, scritto a quattrocento anni dalla morte del Bonciari avvenuta il 9 gennaio del 1616, si basa su ricerche effettuate su una parte dei manoscritti del letterato conservati presso la biblioteca Augusta.

«Un ricco fondo archivistico composto da 45 faldoni contenenti ottomila carte tra lettere e manoscritti: una miniera in gran parte sconosciuta – ha spiegato Mario Squadroni, soprintendente archivistico dell’Umbria e delle Marche – acquistato, con grande lungimiranza, dai decemviri della città di Perugia il 25 settembre del 1718 direttamente dai discendenti del Bonciari».

Lo storico e consigliere delegato alla cultura del comune di Magione, Vanni Ruggeri, nell'evidenziare l’importante ruolo svolto dal Bonciari nel dibattito europeo interno alla Chiesa nell'età della Controriforma, testimoniato dal ricco carteggio con alcune delle figure più eminenti del panorama politico e culturale del tempo, capace di trascendere ogni divisione politica e barriera confessionale in nome dell'ideale universalismo della "Repubblica delle Lettere", ne ha ricordato anche l’interesse per le condizioni del lago Trasimeno. In due lettere tratte dal suo Epistolario, infatti, Bonciari si preoccupa per il cattivo stato dell’emissario braccesco, che una carente manutenzione aveva quasi completamente ostruito causando una rovinosa inondazione nel 1602: fu con ogni probabilità anche merito del suo interessamento presso Francesco Bracciolini, segretario del cardinal Barberini, allora prefetto delle acque, l'imponente intervento di restauro che, di lì a poco, avrebbe realizzato il pontefice Clemente VIII.

Sul ruolo del Bonciari nel quadro del dibattito apertosi in Europa sulle modalità per mettere in pratica le indicazioni uscite dal Concilio di Trento si è soffermata la funzionaria della biblioteca Augusta, Serena Innamorati. “Le lettere – ha spiegato Innamorati - testimoniano il peso che aveva il pensiero del Bonciari per personalità del calibro di Justus Lipsius, soprattutto sui temi relativi all'educazione del clero e dell’organizzazione scolastica in generale, unendo in un dialogo ideale Perugia e Lovanio. Di particolare interesse, tutto da approfondire, il rapporto con il grande giurista dell’epoca Alberico Gentili”.

La presentazione, aperta con i saluti del sindaco Giacomo Chiodini, che ha elogiato il lavoro fatto anche come strumento di valorizzazione del borgo di Antria, e di don Stefano Orsini, si è chiusa con un intervento dell’autore in cui ha spiegato le ragioni che lo hanno portato alla pubblicazione.

«Sono nato ad Antria proprio nella casa che aveva dato i natali allo stesso Bonciari – ha ricordato Luciano Taborchi -. Da bambino anche la presenza della lapide che ne ricorda l’importanza come uomo di lettere non aveva mai suscitato il mio interesse. Solo da adulto ho capito il valore di questo personaggio, ed è nato in me il desiderio di rendere omaggio alle genti del mio territorio, facendo maggiormente conoscere alcuni dei suoi grandi concittadini».

Dopo la pubblicazione su Marco Antonio Bonciari, la Soprintendenza archivistica dell’Umbria e delle Marche ha annunciato la prossima pubblicazione, sempre nella stessa collana, della biografia del magnate Ferdinando Cesaroni.

BREVE BIOGRAFIA BONCIARI

Nato ad Antria il 9 febbraio del 1555 da un’umile famiglia, il Bonciari acquistò fama di grande letterato umanista in Italia e in Europa. Mantenne rapporti epistolari con importanti prelati, autorità politiche e letterati del tempo. Parte di questa corrispondenze venne da lui raccolta nell’Epistolarum, opera che fece di lui uno dei più importanti epistolografi dell’epoca.
Non lasciò mai il luogo di origine, nonostante venisse chiamato ad insegnare in alcune delle più prestigiose università d’Italia.Insegnò invece a Perugia presso il seminario perugino, nato tra i primi in attuazione del Concilio di Trento per la formazione del clero, il Collegio San Bernardo, destinato all'educazione dei ragazzi di nobile famiglia, e l’Università degli Studi Morì a Perugia il 9 gennaio del 1616.

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