(ASI) Perugia – È il colore rosa a caratterizzare quest’anno il “Trionfo del Carnevale”, con sottotitolo “Carne... vale (se) rosa”, di Avigliano Umbro, che vede protagoniste le prime Maschere umbre legate alla Commedia dell’Arte, scoperte e nate nel 2015: Nasotorto, Chicchirichella, Rosalinda e Nasoacciaccato. Il programma della manifestazione, iniziata ieri con l’incoronazione del “Re del Carnevale” e che si concluderà martedì 9 febbraio, il Martedì Grasso, con una festa in maschera per le vie della città e il rogo del fantoccio Pippinaccio, è stato illustrato stamattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini; presenti anche le due maschere Rosalinda e Nasoacciaccato.
Ricco il programma che ha come appuntamento teatrale “clou” venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 febbraio al Teatro Comunale la commedia brillante in due atti del direttore artistico della manifestazione Oliviero Piacenti “D’amore e disaccordo” dove le quattro Maschere interagiranno con le maschere classiche Colombina, Pulcinella e Balanzone alla maniera della Commedia dell’Arte, con una storia fortemente legata all’attualità.
“Aver scoperto queste quattro maschere – ha sottolineato l’assessore regionale Giuseppe Chianella, già sindaco di Avigliano, intervenuto alla presentazione insieme alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – è merito di un accurato, complesso studio e lavoro di un appassionato d’arte e artista a tutto tondo come Oliviero Piacenti, sulla base di antiche filastrocche narrategli dalla madre, portando avanti anche una forte tradizione favorita dalla presenza ad Avigliano di un teatro in stile Liberty costruito nel 1928”. Un lavoro cui ha contribuito la pittrice Paola Contili, autrice dei costumi, con il coinvolgimento di attività artigianali locali e di un buon numero di aviglianesi.
“Abbiamo accolto e seguiamo con grande interesse questa manifestazione – ha sottolineato il commissario prefettizio del Comune di Avigliano Umbro, Paola Giusti – che è frutto dell’impegno e dell’entusiasmo di tanti aviglianesi, grazie al quale per la prima volta l’Umbria ha le sue maschere, che ne raccontano la storia e le bellezze”.
“Ogni maschera ha una storia – ha spiegato Piacenti - una rigorosa scheda identitaria, un profilo psicologico, un corpo di popolare bellezza, abito singolare tradizionale, dialetto e gusto peculiare umbro. Nasotorto, Chicchirichella, Rosalinda e Nasoacciaccato – ha aggiunto - hanno la presunzione di diventare i cantori e i narratori dell’Umbria. A ciascuno di loro sono legati infatti i modi di dire, la buona cucina, gli abiti, il temperamento di una terra dove l’umiltà della gente è pari alla bellezza del paesaggio”.
Tradizioni, costumi e modi di dire umbri che sono stati fatti conoscere anche all’Expo 2015 di Milano, nell’ottobre scorso, quando le quattro Maschere si sono esibite al Kip Pavilion delle Nazioni Unite.
A spiegare le ragioni di un Carnevale monocromo, tutto rosa, è stato l’ideatore Gianni Piacentini, artista che assume nomi e identità diverse e che per l’occasione assumerà il nome di Grispo Piattini. Nel pomeriggio di sabato 6 febbraio, dalle 15 al Teatro Comunale, insieme a Grispo Piattini e agli “ArtistiInnocenti”, verranno ritagliati coriandoli dai fogli del quotidiano “Il Sole 24 Ore” durante un festoso incontro aperto alla collettività di Avigliano Umbro e alle diverse comunità presenti sul territorio. “Sforbiciare quelle pagine, tutti insieme festosamente – ha detto – in un tempo in cui c’è una crisi di colori, legati alla situazione nazionale e internazionale, sarà un modo per esorcizzare le paure e le ansie: tutto sarà ridotto in coriandoli rosa, il colore dell’ottimismo e della speranza. La metafora del tagliare e tirare coriandoli, un’arma innocua, vuol aiutarci a ritrovare la nostra umanità più profonda e celebrare un Carnevale intimamente femminile, a vedere la ‘vita in rosa’ come cantava Edith Piaf”.
I coriandoli artigianali e i materiali della rappresentazione di sabato 6 saranno poi riutilizzati il Martedì Grasso, per la festa per le vie di Avigliano Umbro “che diventerà il centro con maggiore presenza di coriandoli rosa pro capite a livello mondiale. Ne siamo certi – ha detto Grispo Piattini – e sfidiamo il mondo”.
Presente alla conferenza stampa, fra gli altri, Marta Morelli, del Museo Maxxi di Roma, che ha sottolineato come la performance collettiva del 6 e del 9 febbraio abbia riscosso l’attenzione del progetto Sprar del Comune di Terni, relativo al sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati con disagio mentale. All’iniziativa parteciperanno pertanto anche rifugiati ospiti di una struttura a Stroncone.
Dopo la cerimonia di apertura de “Il Trionfo del carnevale” che ha incoronato, in questo caso, la Regina del Carnevale 2016 eletta tramite il social network Facebook, i prossimi appuntamenti sono venerdì 29 gennaio primo appuntamento teatrale con “Storia di Arlecchino e di altri diavoli del Carnevale” di e con Massimo Manini, mentre domenica 31 gennaio l’intera giornata sarà dedicata al “Carnival Comics and games” raduno e contest di cosplayers con sfilata ed esibizione dei partecipanti che si travestiranno come gli eroi dei fumetti, dei film, dei libri ecc., per l’occasione street food, bancarelle a tema, giochi di ruolo, mostre e tanto altro ancora.
Giovedì 4 febbraio la contastorie Geni Colombo accompagnerà i bambini e i ragazzi tutto il pomeriggio per “Il ritorno degli Gnefri” lungo le strade e le piazze del borgo. Da venerdì a domenica in scena la commedia brillante “D’amore e disaccordo” con le Maschere umbre e classiche. Domenica 7 febbraio si inizia nel primo pomeriggio con una sfilata mascherata e “La battaglia dei Rioni” che si combatteranno a suon di burle, frizzi, lazzi e intrallazzi” per terminare con un Gran ballo in maschera. Martedì 9 febbraio, verrà portato in giro per le vie del paese “Pippinaccio” il diavoletto tentatore del Carnevale che dopo una pubblica accusa ed un processo del Gran Consiglio Carnascialesco verrà dato alle fiamme.
L’intero programma è pubblicato sul sito internet www.maschereumbre.it; sul profilo Facebook si può vedere, tra l’altro, il filmato delle “burle” che il Re 2015 insieme alla sua corte ha fatto durante l’anno.