Giovanni RiganelliDagli etruschi al villaggio medievale: oltre un millennio di storia di Magione raccontata da Giovanni Riganelli

L’incontro nell’ambito delle conferenze promosse dall’Unitre

(ASI) MAGIONE   – Una nuova ipotesi sull’origine del nome Pian di Carpine, antica denominazione di Magione, è stata avanzata dallo storico Giovanni Riganelli in occasione della conferenza organizzata dall’Unitre presso la biblioteca comunale Vittoria Aganoor sul tema: “Da insediamento etrusco a villaggio medievale: oltre un millennio di storia di Magione (Pian di Carpine”.

Partendo dalle notizie relative ai ritrovamenti archeologici avutisi nel paese di Magione a partire dalla fine del Settecento, il ricercatore ha ripercorso le vicende insediative della zona ipotizzando anche una diversa origine per il nome dell’antico nucleo abitato.

«Il nome Pian di Carpine – ha spiegato Riganelli - contrariamente alla tradizione e sulla scorta di lavori condotti da fior fiore di studiosi, non ha nulla a che vedere con la pianta del carpine, pure nello stemma della comunità, per altro inventato nella prima età moderna. Un famiglia etrusca, quella dei Carpnti attestata nella vicina Chiusi e dalla quale derivò poi il latino Carpinius, finì per conferire il nome al luogo dove la stessa deteneva delle proprietà terriere. Del resto dovevano pur esserci dei soggetti che frequentavano i due importanti santuari di Pasticcetto, ad ovest di Magione, di Colle Arsiccio, ad est, e di Caligiana a nord-est, da cui provengono importanti reperti conservati presso il Museo Archeologico di Perugia».

Una storia senza interruzioni che da quel primo insediamento etrusco prosegue in età romana fino al villaggio medievale. «Una realtà – ha commentato - che neanche la grande crisi tardo antica riuscì a cancellare e che, nei secoli più duri del primo medioevo, trovò in sé stessa la forza di resistere e guardare avanti».

«Non è dunque casuale – ha concluso Riganelli - la presenza in zona della pieve di Santa Maria di Campiano che di fatto riuscì a cementare la popolazione locale proiettandola in una nuova era, quella che si è soliti chiamare medioevo. Ed è proprio in questa era, che di buio non ha proprio niente se non la cecità di chi la considera tale, che di fatto deve ricercarsi il nostro oggi, il nostro quotidiano, a cui ha finito in qualche modo per traghettarci la presenza in Pian di Carpine dei Cavalieri Gerosolimitani, gli attuali Cavalieri di Malta, che alla metà del secolo XII si erano stabili in quest’area. Sono costoro che edificarono l’ospedale di San Giovanni, attuale castello o come era chiamato qualche decennio fa «badia», a cui si legano varie e per certi versi controverse vicende; ma queste sono altre storie che potranno raccontarsi in altre occasioni».

All’incontro è intervenuto il presidente del consiglio comunale di Magione, Vanni Ruggeri.


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