Francesco Bolo Rossini(ASI) Perugia. Il Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con l’Amministrazione Carceraria ha attivato presso il Carcere di Capanne un laboratorio teatrale rivolto ai detenuti e tenuto da due degli attori della Compagnia dei giovani, Francesco Bolo Rossini e Vittoria Corallo.


Venerdì 15 aprile, alle 9,30, in occasione de La giornata del teatro nelle carceri ci sarà una dimostrazione del lavoro svolto presso il Carcere di Capanne a Perugia.
“Gli obiettivi che ci siamo posti – raccontano i due artisti - sono quelli di utilizzare il teatro come una fonte inesauribile di passaggi: dal dentro al fuori. E quando si parla di carcere il dentro e il fuori non sono solo individuali o metaforici, ma significativamente materiali. Per questo, tutto il nostro percorso laboratoriale si sta svolgendo intorno alla creazione e all'esplorazione di questi passaggi; partendo dal dentro più nascosto e fragile, come l'immaginazione o l'emozione, al fuori più immediato: lo spazio e l'altro.
Scoprire come relazionare il proprio mondo personale al mondo esterno più fisico e spaziale, e successivamente a tutti i mondi esterni e personali racchiusi negli altri. Con la stessa attitudine pensiamo di affrontare questa giornata in cui si racconta il teatro in carcere: attraverso la nostra curiosità e il nostro desiderio principale di creare passaggi. Il passaggio che ci interessa sperimentare in primo luogo è quello tra noi attori, i detenuti, e il pubblico che parteciperà a questo evento. Servirà ad aprire insieme una porta che non sia solo un dialogo verbale, ma un' esperienza condivisa.
L'incontro sarà così strutturato: inizieremo con delle letture estratte dai testi scelti per lo spettacolo conclusivo che si terra a maggio, "Lo straniero" di Camus e "Il Candido" di Voltaire. Questa sezione del lavoro ci permetterà di esprimere sia gli aspetti poetici che tecnici riguardanti i testi selezionati ed i loro contenuti . Si proseguirà con un momento laboratoriale aperto e organizzato in cui i detenuti, insieme a noi, prepareranno e condurranno dei giochi e improvvisazioni teatrali. Questo perché pensiamo che possa essere interessante svelare i processi creativi e le modalità che stanno all'origine della formalizzazione teatrale, cioè gli spettacoli.
A questo proposito per coinvolgere ulteriormente gli spettatori verrà offerta l'opportunità di partecipare attivamente ai giochi e alle improvvisazioni, che avremo preparato insieme ai detenuti del laboratorio.
Sarà un momento fondamentale per costruire un vero ponte fondato sulla condivisione dell'esperienza e sulla rottura delle barriere troppo spesso rintracciabili nei ruoli che ci definiscono. Perché il teatro è anche questo: un luogo in cui ci si incontra nuovi, senza ruoli prestabiliti, e dove si prova a mettersi nei panni degli altri, a volte trovandosi simili e quindi capaci di comprendersi senza giudizi.”
Al termine della rappresentazione alcuni detenuti, che hanno frequentato il corso di “addetto alla cucina” gestito dalla cooperativa sociale Frontiera Lavoro di Perugia, offriranno agli ospiti presenti un aperitivo.


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