(ASI) Perugia. A seguito dell’inaugurazione della mostra “Quadri per un’esposizione. Verso la costituzione della sezione di arte contemporanea”, presso il Museo del Capitolo della cattedrale di San Lorenzo in Perugia, fruibile dal 24 aprile al 5 giugno 2016, si inviano alla Redazione alcune foto dell’evento che ha richiamato, il 23 aprile pomeriggio, un nutrito e qualificato pubblico. Di seguito il testo di presentazione della mostra tratto dal comunicato stampa di annuncio (Usdi Pg n° 2625 del 22 aprile 2016).
Nella “Sala del Dottorato” del Museo del Capitolo della cattedrale di San Lorenzo in Perugia è ospitata, dal 24 aprile al 5 giugno 2016 (dal martedì alla domenica, ore 10-17), la mostra “Quadri per un’esposizione. Verso la costituzione della sezione di arte contemporanea del Museo Diocesano”. Si tratta di un’esposizione di ventuno opere pittoriche, grafiche e scultoree di proprietà del Capitolo della cattedrale e attualmente conservate nel deposito del suo Museo, provenienti da lasciti e donazioni. Il nucleo più consistente è costituito dal lascito di mons. Dino Contini (1924-2009), organista della cattedrale, e poi dalle donazioni delle famiglie Maddoli, Giovagnoni, Briziarelli e Venanti. La mostra offre una selezione di quelle opere, che attestano il rapporto costante tra il mondo dell’arte, la città di Perugia e la Chiesa perugina, nella seconda metà del Novecento. Queste opere sono destinate - come evidenzia lo stesso titolo della mostra - alla futura “sezione di arte contemporanea del Museo diocesano”. La sua realizzazione, appena si verificheranno tutte le condizioni di fattibilità, andrà a completare gli oltre venticinque secoli di testimonianza storica ed artistica di cui attualmente si impreziosisce il percorso “archeologico-museale” della cattedrale di San Lorenzo (inaugurato il 29 gennaio 2011, solennità del Patrono san Costanzo), unico in Umbria per il suo grande valore architettonico, storico e religioso, con reperti risalenti ai secoli VI/V a.C. L’area museale, dove sono esposti anche oggetti di oreficeria, paramenti liturgici e sculture, offre opere pittoriche di alta qualità realizzate tra l’XI e il XIV secolo e di epoche rinascimentale, manieristica, neoclassica, fino ad espressioni “new gotic” del tardo ottocento. A queste opere vanno aggiunti diversi e preziosi codici, di cui il più antico è l’Evangelario di Luca, risalente al VI secolo dell’era cristiana.
La mostra d’arte contemporanea, inaugurata da mons. Fausto Sciurpa, presidente del Capitolo della cattedrale di San Lorenzo, è stata curata dalla dott.ssa Alessandra Roila, con la collaborazione della dott.ssa Chiara Basta, entrambe operatrici dello stesso Museo capitolare, e il suo allestimento è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. La finalità dell’esposizione, che è anche quella del progetto della “sezione di arte contemporanea” all’interno del Museo capitolare, come ha evidenziato mons. Fausto Sciurpa, «può risultare una sfida ai consolidati paradigmi artistici trasmessici dal passato, ed una scommessa per lo specifico di un museo prevalentemente di arte sacra. L’arte contemporanea figlia di una cultura sempre più secolarizzata quali tracce del sacro ha lasciato e lascia?».
Nel 1947 nasce a Perugia la sezione dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) per iniziativa di Giorgio Maddoli e altri artisti perugini, per “favorire l’elevazione culturale, morale, sociale e la formazione degli artisti; contribuire all’animazione cristiana di tutte le forme artistiche e promuoverne la valorizzazione sociale e curare i rapporti con quanti, nel mondo delle arti, pur movendo da differenti posizioni culturali e religiose, perseguono la promozione della persona umana” (Statuto e Regolamento UCAI). L’anno seguente (1948), grazie all’impegno di Maddoli, padre Antonio Cistellini e Virgilio Coletti, apre i battenti la Prima Mostra degli Artisti Cattolici a Perugia, presso la “Galleria Nuova” di via Mazzini, in pieno centro storico. «E’ l’inizio della ripresa in città di quell’amicizia tra arte e fede, in verità, mai del tutto interrotta – ha sottolineato la dott.ssa Alessandra Roila –, come dirà qualche anno più tardi papa Paolo VI nel memorabile incontro con gli artisti nella Cappella Sistina, che si concretizzerà in una serie di mostre, che giungeranno fino all’edizione del 1973 e che avranno il merito di contribuire a vivacizzare l’ambiente artistico locale e, nello specifico, di promuovere il rinnovamento dell’arte sacra. La partecipazione di artisti che “non sapevano fare il segno della croce o militavano in quei partiti palesemente antireligiosi”, come scrisse Ottorino Gurrieri nella sua recensione alla prima esposizione, accanto a quelli cattolici, dimostra proprio l’apertura culturale del mondo cattolico e “l’ampliamento” del concetto di sacro nell’arte».
Questa stessa Mostra vuole testimoniare l'inizio della ripresa in città, a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso, del legame tra arte e fede. Tra le opere esposte si annoverano il “Cristo Risorto” del 1952 di Gerardo Dottori, bozzetto preparatorio per le pitture murali della Cappella Guelpa nel cimitero di Ponte Felcino, il “San Francesco” transito ad opera del giovane Nello Palloni, che si ispirò al “Trittico del Trapasso” del suo amato maestro Dottori, “Il Suonatore di Fisarmonica”, un olio su tela di Alessandro Bruschetti (l'immagine icona della mostra) in cui il pittore perugino si esprime con un accento figurativo; ma come non menzionare poi padre Diego Donati, presente in mostra con due paesaggi: “Veduta aerea di Perugia” e “Paesaggio Umbro” in cui raggiunge le vette più alte del suo incontro con il trascendente attraverso il paesaggio, così come Giorgio Maddoli definito l'artista del "paesaggio mistico" anche per il suo impegno nell'organizzazione dell'omonima rassegna artistica che contribuì a riavvicinare gli artisti locali con il tema del Sacro.