Battaglia della farina(ASI) A Città della Pieve è il grande giorno. Domani (domenica 21 agosto) dalle 17, per le vie del centro sfileranno i figuranti del Corteo storico e gli arcieri dei tre Terzieri si sfideranno nella Caccia del Toro. E quest’anno le novità saranno veramente tante, a partire dalla dei carri allegorici, antichissima e grandiosa tradizione che l’Ente Palio ha scelto di recuperare e affidare alla capacità creativa di ciascun Terziere, fino ad una regia unica che coordinerà le rappresentazioni all'ingresso nel Campo de li Giochi.

Questo è il Palio dei Terzieri, un evento unico nel suo genere che culmina in due appuntamenti imperdibili come il lancio della sfida che si è tenuto a Ferragosto e appunto la Caccia del Toro di domani (domenica), preceduta dal corteo storico che vanta un patrimonio di costumi inestimabile e che vede al suo interno anche la "battaglia della farina", uno scontro tra contradaioli a colpi di sacchetti di farina (evento scenografico e suggestivo) .

La caccia del Toro. I campioni, tre per ogni Terziere, hanno a disposizione tre frecce per ciascun arciere. I bersagli sono tre sagome mobili in forma di toro chianino, montate su un’unica giostra; ogni toro di legno ha una fascia con i colori del rispettivo Terziere. Dal primo al terzo turno, la velocità della giostra aumenta e cogliere il bersaglio diventa ancora più difficile.

Dodici giorni di eventi. Mercati di strada, botteghe artigiane, animazioni di giocolieri, mangiafuoco, duelli con armi rinascimentali, spettacoli teatrali, un corteo con oltre 700 figuranti che sfilano in costumi preziosissimi realizzati dalle migliori sartorie e dai più abili artigiani, musici, sbandieratori e guerrieri in armatura.

Un dietro le quinte che impegna centinaia di volontari con specialità specifiche che vanno dalla sartoria alla realizzazione degli arredi e dei carri e dell’oggettistica militare e rinascimentale il tutto con una precisa attenzione alla ricostruzione storica, di vesti ed armature che vengono cucite e forgiate su misura. E poi ci sono le attività dei singoli terzieri come la Festa in onore del patrono Santo Rocco che affonda le sue origini nel lontano 1462, quando a Castel della Pieve, per combattere la terribile epidemia di peste, i cittadini fecero voto ai Santi Rocco e Sebastiano. La storia, o forse la leggenda, racconta che la peste si placò, e le manifestazioni di devozione divennero la norma. Il Terziere Casalino (che detiene il Pallium) con la “ La Notte del Barbacane”, una rievocazione storica altamente suggestiva che si svolge in un’intera zona del Terziere quella compresa tra via Barbacane e l’ Orto del Vescovo e la “Festa in Armi” che ricalca usi e costumi in voga tra i nobili delle più illustri corti europee, ma condita da momenti teatrali sospesi nel tempo ed in cui passato e presente trovano un punto di raccordo. Il Terziere Borgo Dentro con il suo consueto appuntamento con il “De Burgi Gaudio et Fiera”, una rievocazione storica di un mercato medievale, feste e giochi itineranti presso le piazze e vie del Terziere e lo spettacolo degli Sgherri di Balia.

Tre terzieri con altrettante taverne che mettono a tavola ogni sera più di 1200 coperti. Così, malgrado l’assoluto riserbo che viene mantenuto sulle singole rappresentazioni, quello che emerge è una precisa volontà di aumentare esponenzialmente il livello qualitativo sotto il profilo della rievocazione, che si rispecchia nell’attenzione ai particolari, da quelli gastronomici (piatti insostituibili come le “lumache al pizzico” del Casalino, lo “stinco dell’arciere” del Borgo Dentro e la “Carpa regina dell’arciere” vengono serviti rigorosamente su stoviglie a tema e nel contesto caratteristico delle Taverne) a quelli degli eventi che si collocano nell’arco della manifestazione. Ogni sera spettacoli di piazza, rappresentazioni teatrali, botteghe artigiane si alterneranno per offrire al pubblico qualcosa di unico nel panorama regionale. Ruolo primario nella manifestazione resta sempre e comunque quello dei Terzieri, guidati dai presidenti Gabriele Bordi (Borgo Dentro), Giuseppe Peciotti (Casalino), Michele Gorello (Castello), realtà che animano la vita culturale della città non soltanto nel periodo del Palio, il sindaco Fausto Scricciolo non ha mancato di rimarcarlo e di sottolineare come la collaborazione aldilà del sano agonismo sia il motore propulsivo della Città.

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