locandina fontivegge Biennale ABAL'obiettivo è arrivare ad un concept condiviso sulle modalità di completamento (o meno) di Piazza Nuova, a Perugia

(UNWEB) Perugia. Su Fontivegge si sono sbizzarriti in tanti nell’ultimo secolo, da chi ha ipotizzato di abbattere tutto, dal Bellocchio a salire per costruire una piccola Manhattan, a chi ha sognato invece un grande parco urbano piantando alberi tutto intorno alla stazione oppure l’autostrada urbana, che nell’ultimo tratto si sarebbe dovuta arrampicare da Fontivegge verso la città vecchia. Infine, il progetto di Aldo Rossi (Broletto), ancora incompleto e gli ultimi progetti in ballo.

Di questo e molto altro si parlerà sabato, 29 ottobre, a Venezia, nel workshop della Biennale Session dal titolo “Fontivegge, Perugia: Cento anni di architettura italiana”, un appuntamento nell’ambito del progetto “Reporting from the Italian Front”, una speciale iniziativa organizzata all’interno del programma della quindicesima Mostra Internazionale di Architettura, che vede protagonista il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell'Università degli studi di Perugia insieme all'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”. Per la prima volta, si parlerà di Fontivegge sotto il profilo storico-tecnico-scientifico in un palcoscenico internazionale. Una grande occasione grazie alla selezione nell'ambito di una “call” riservata agli atenei italiani, interpretando letteralmente il tema della Biennale ("Reporting From the Italian Front"), ovvero proponendo di spostare nel crocevia dell'architettura contemporanea il dibattito in atto a Perugia sull'area di Fontivegge. “Il ché non è sorprendente – sostiene il professor Paolo Belardi, docente del corso di laurea in ingegneria edile-architettura dell'Ateneo perugino nonché direttore dell'Accademia, responsabile scientifico dell'evento - perché la storia dell'architettura italiana del Novecento è la storia di Fontivegge: un fatto urbano pubblicato su tutti i libri di storia dell'architettura, ma che sconta i problemi di una cattiva comunicazione e di un'imbarazzante incompiutezza”. Al workshop, che durerà tutto il giorno, interverranno le autorità istituzionali della città, molti addetti ai lavori e tre architetti di fama come Luca Molinari, Pietro Carlo Pellegrini e Gianluca Peluffo. L'obiettivo è di arrivare ad un concept condiviso sulle modalità di completamento (o meno) di Piazza Nuova.


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