(UNWEB) Marsciano. Giovedì 17 novembre, alle 21, l’inaugurazione della Stagione di Prosa del Teatro Concordia di Marsciano è affidata al nuovo spettacolo dell’artista marscianese Ilaria Falini, KATE FINN-IL MENO PER IL PIU’ storia semiseria di un’ortoressica.
“L’idea nasce qualche anno fa – racconta Ia Falini - un giorno mia sorella vedendomi mangiare semi di lino mi chiamò ortoressica. Andai alla ricerca del significato di questa parola e scoprii che si tratta di un disturbo del comportamento alimentare per cui alla ricerca di un sempre migliore stato di salute si comincia a selezionare il cibo in base a quanto ci fa bene o a quanto sia sano, si entra così in un tale stato di psicopatologia per cui tutto può far male, dal glutine al lattosio, dai pesticidi della frutta agli ormoni nella carne e così via fino ad arrivare a non mangiare nulla: con lo scopo di vivere bene mangiando solo cibi sani si finisce per non mangiare niente e morire. Nelle mie ricerche mi imbattei nella storia di Kate Finn, una donna americana, la prima, a morire nel 2003 proprio di ortoressia. Kate Finn morì di collasso cardiaco perché pesava 38 kili a causa di una dieta rigorosamente sana che portava avanti da anni con l’unico scopo di curare i suoi problemi intestinali. Lessi alcune pagine di un diario che Kate Finn scrisse nell’ultimo periodo della sua vita e aldilà della tragicità della sua storia mi colpì soprattutto il paradosso contenuto in questa malattia e il suo essere profondamente attuale. Pensai da subito che questo potesse essere materiale per una storia da raccontare in teatro e mi confrontai su questa idea con Fulvio Pepe attore, scrittore e regista con cui collaboro da tempo. All’inizio pensavo di portare in teatro la storia di Kate Finn ma nello scrivere il testo mi accorgevo che sapevo tanto della sua malattia ma pochissimo di lei. Ho deciso allora di raccontare la storia di Sara anche lei come Kate malata di ortoressia, ho ambientato in Umbria questa storia e l’ho popolata di personaggi grotteschi e affini a quelli che io stessa nella mia vita ho incontrato e conosciuto ed è in gran parte da questi personaggi, che la tragica vicenda di Sara viene raccontata.”
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