MACBETH foto di Umberto Favretto 11(UNWEB) Perugia. MACBETH di William Shakespeare, con la regia e l’interpretazione di Franco Branciaroli, dopo il debutto a Spoleto, arriva al teatro Morlacchi di Perugia, da mercoledì 14 a domenica 18 dicembre.


La tragedia è tra le più cupe e cruente del drammaturgo inglese, ed è quella che più di ogni altra racconta della seduzione al male dell’uomo, delle violazioni delle leggi morali e naturali, e del caos e dello stravolgimento che ne conseguono.
Secondo la suggestiva interpretazione sulla quale Franco Branciaroli ha impostato la regia e la messinscena dello spettacolo, la natura di Macbeth non è tanto la brama di potere, quanto piuttosto la propensione alla fantasia, che lo rende prigioniero dell’immaginazione. Macbeth avanza nel sangue come dentro un sogno dal quale non ci si desta più.
Da ciò deriva la difficoltà e la sfida per l’attore cui tocca affrontare questo grande ruolo; Macbeth è il personaggio più problematico e in qualche modo il più sfortunato dell’opera shakespeariana, poiché chi lo interpreta deve saper comunicare allo spettatore un senso di compassione.
L’incubo in cui Macbeth imprigiona sé stesso e coloro che lo circondano deriva dalla paura della vita, dalla paura della realtà. Macbeth non ama il mondo, non sta bene nella creazione. Per questo è un distruttore della vita: perché ne ha paura. Questo fa di lui un sanguinario, ma un sanguinario speciale. Macbeth infatti non è un uomo crudele alla maniera di altri grandi personaggi shakespeariani, teorici del crimine o della frode, come Iago o Riccardo III. Non è sanguinario per un progetto di potere, ma per terrore.
In tale prospettiva la funzione di Lady Macbeth e le streghe è quella di far procedere questa sua immaginazione dentro la realtà e trasformare la realtà in una sorta di continuazione del sogno: un procedere che però non ha nulla di fiero, di spavaldo, ma è piuttosto come una continua caduta in avanti.
Nella lettura di Branciaroli Macbeth è dunque una grande, vertiginosa indagine sul male dell’uomo, sull’ambizione, la paura e la solitudine che smarriscono l’anima e disgregano l’ordine naturale del mondo.
Non è la prima volta che Franco Branciaroli si confronta con Macbeth, avendolo interpretato nell’edizione diretta da Giancarlo Sepe nel 1994. Nel corso della sua carriera Ha interpretato anche altri protagonisti shakespeariani: Otello, con Umberto Orsini, per la regia di Gabriele Lavia, La Bisbetica domata, con Mariangela Melato per la regia di Marco Sciaccaluga e Riccardo III diretto da Antonio Calenda.
Nel cast dello spettacolo anche i bravissimi Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Daniele Madde, Stefano Moretti, Livio Remuzzi, Giovanni Battista Storti e Alfonso Veneroso.
Giovedì 15 dicembre, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, Franco Branciaroli e la Compagnia partecipano all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine presso il Caffè del Teatro, l’Azienda agraria Terre de la Custodia offrirà al pubblico una degustazione dei propri vini.
La prevendita dei biglietti viene effettuata, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, presso l’Agenzia n°2 dell’Unicredit, in Via Mario Angeloni 80 e dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13,30 e dalle 17 alle 20, il sabato dalle 17 alle 20, al botteghino del teatro Morlacchi.
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it e presso il Piccadilly Box Office di Collestrada.

Link video
https://youtu.be/CqunGmGM7qM

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