tavolo defr(UNWEB) - Perugia, “Oggi discutiamo di un documento economico-finanziario che, al pari degli atti della programmazione del Governo, si colloca in un triennio che vede segnali di ripresa degli indicatori relativi alla crescita”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso della riunione di concertazione sul Documento di Economia e finanza 2018-2020 (Defr) della Regione Umbria che si è tenuta, oggi, a Palazzo Donini. All’incontro, presieduto della presidente, erano presenti rappresentanti delle parti economico sociali ed istituzionali, gli assessori regionali allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, all'agricoltura, Fernanda Cecchini, alle infrastrutture, Giuseppe Chianella ed i direttori regionali.


“Questo è lo spirito con cui immaginare gli atti di programmazione e le politiche da effettuare - ha proseguito la presidente: come aiutare il sistema economico e produttivo dopo il punto di caduta rappresentato dagli anni 2008-2014 e dopo che, dal 2015, torna a crescere il Pil (prodotto interno lordo), anche se non cresce di pari passo l’occupazione. Dall’altra parte, la manovra economica finanziaria deve mantenere la capacità di un bilancio in equilibrio senza far ricorso a tassazione aggiuntiva”. Per Marini occorre quindi “individuare misure importanti che possano aiutare le imprese ad essere più competitive e consolidarsi sui settori che abbiamo condiviso. Più attenzione a innovazione e ricerca, internazionalizzazione, rafforzamento dell’export – ha detto -, che sono gli elementi che danno forza anche a lavoro e occupazione. Si tratta, quindi, di operare sulla razionalizzazione della spesa, ma anche sulla concentrazione di risorse su temi centrali: il welfare e la sanità, la ricostruzione nell’area colpita dal sisma, il cofinanziamento dei programmi europei che servono ai settori dell’agricoltura, dell’industria manifatturiera, del turismo che sono i pilastri del nostro sistema produttivo”. In questo quadro è dunque necessario che ci sia condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti rispetto all’analisi e al percorso comune da compiere”. E’ dunque importante per Marini realizzare “un rapporto fra le forze economiche e sociali e l’istituzione regionale, un nuovo luogo – ha sottolineato - in cui parlare di lavoro e sviluppo per definire azioni e strategie da mettere in atto nel prossimo triennio”.
Da qui la proposta della presidente, accolta dai presenti, di creare un “cantiere per un’Umbria 4.0” per approfondire i temi della crescita e dello sviluppo così da consolidare ed agganciare la ripresa. Una ripresa – ha ribadito Marini – che, come dimostrano dati, analisi e previsioni, in Umbria c’è, in sintonia con quanto accade nelle regioni del centro nord. Lo dicono le nostre imprese, i servizi, la scuola e l’università che questa regione sa esprimere. Il perimetro su cui lavorare – ha proseguito – sarà prioritariamente quello del cambiamento digitale, della discontinuità tecnologica e dell’impatto che essa ha su lavoro e occupazione, un tema che riguarda la società nel suo complesso. E’ un impegno – ha aggiunto – che dobbiamo assumerci nell'interesse dell’Umbria e che è necessario ed urgente per individuare ed attuare il programma di lavoro del prossimo triennio e – ha concluso – per gestire il post 2020 della programmazione europea che avrà uno scenario diverso da quello di oggi”.
Relativamente alla manovra di bilancio la presidente ha sottolineato che, come in passato, non si è fatto ricorso alla leva fiscale, pur continuando a garantire il cofinanziamento delle politiche europee e le politiche pubbliche, soprattutto nei settori ritenuti prioritari dalla Regione, fra cui sanità, sociale e trasporti. L’innalzamento del rating da parte di Standard and Poors del bilancio della Regione, secondo la presidente, ne conferma inoltre, accanto alla affidabilità, anche la qualità.


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