Tra le aziende più colpite quelle multifunzionali. Ma non si fermano le attività produttive e le iniziative: dall’orto virtuale alle videoricette!
(UNWEB) La sicurezza dei nostri prodotti agroalimentari, la loro qualità e lo stretto legame con il territorio, insieme alla tenacia e al lavoro incessante delle imprenditrici agricole impegnate per assicurare le forniture di cibo, sono state le basi con cui abbiamo affrontato l’emergenza coronavirus, proiettandoci verso la tanta attesa ripartenza. È quanto sottolineato tra l’altro da Floriana Fanizza responsabile nazionale Coldiretti Donne Impresa, in occasione del coordinamento delle imprenditrici agricole umbre, riunitosi in videoconferenza. Un appuntamento che ha visto protagonista il gruppo umbro guidato dalla responsabile regionale Rosalba Cappelletti, con quelle provinciali Francesca Rogari e Gina Vannucci e al quale hanno partecipato, anche la coordinatrice nazionale Silvia Bosco, il presidente e il direttore Coldiretti Umbria Albano Agabiti e Mario Rossi, i presidenti provinciali Giampaolo Farchioni e Paolo Lanzi.
In questa emergenza, alla preoccupazione per la salute delle persone - ha rimarcato la responsabile nazionale Fanizza nel corso del coordinamento - si aggiunge quella per il futuro delle nostre imprese, purtroppo ancora “lontane” da quanti di solito le popolano in grande sintonia con natura e ambiente e alle prese con diverse difficoltà economiche. Non per questo ci siamo fermate: abbiamo proseguito con le attività di coltivazione e allevamento, cercando di far arrivare ai consumatori le nostre eccellenze.
Anche le aziende agricole guidate dalle imprenditrici, che in Umbria rappresentano circa un terzo del totale, stanno soffrendo - ha ricordato Rosalba Cappelletti responsabile Coldiretti Donne Impresa Umbria. Questo anche a causa della stretta connessione delle nostre attività con turismo, ristorazione, ospitalità e vendita diretta. Quelle aziende multifunzionali sempre più importanti nella vita economica e sociale e in cui noi donne siamo altamente protagoniste - ha evidenziato Cappelletti - stanno vivendo particolari ripercussioni, per la mobilità bloccata e lo stop imposto a tante attività: da quelle ricettive e ricreative fino a quelle sociali ed educative con le fattorie didattiche. Ma proprio le peculiarità strutturali di alcune nostre imprese ora bloccate, come gli agriturismi, con ampi spazi all’aperto, percorsi bike e naturalistici, alloggi “indipendenti”, ci inducono all’ottimismo vista la possibilità di “agevolare” nei prossimi mesi quel distanziamento sociale richiesto. Oltre alle attività quotidiane in azienda - ha spiegato Cappelletti - abbiamo proseguito comunque pure con le nostre iniziative di formazione e con quelle legate al progetto di Educazione alla Campagna Amica: senza un contatto diretto con i cittadini e con le scolaresche, spazio al web con appositi video tutorial per i bambini. In particolare per mostrare la preparazione di un orto virtuale con materiale riciclato: per “conoscere attraverso il fare”, i ritmi della natura con la cura dell’orto da cui nasce il cibo che arriva sulle nostre tavole. Inoltre - ha proseguito Cappelletti - durante il lockdown, ci siamo attivate anche con videoricette on line, con cui condividere le tradizioni umbre dei cibi fatti in casa a cominciare dalle materie prime da utilizzare, dalla farina alle uova, dalle verdure ai formaggi, dalla carne alla frutta.
Le nostre imprese - hanno affermato il presidente e il direttore Coldiretti Umbria Albano Agabiti e Mario Rossi - devono essere sostenute con interventi specifici, come abbiamo chiesto per i settori più in difficoltà, anche attraverso strumenti immediati di sostegno alla liquidità e di forte snellimento della burocrazia, a cominciare dallo sblocco dei pagamenti e dalla rimodulazione delle risorse del PSR. Intanto, sono diverse le iniziative che abbiamo attivato anche con il protagonismo delle imprenditrici agricole, il cui ruolo nei campi è diventato sempre più rilevante grazie ad imprese fortemente radicate sul territorio. Dal sostegno alla vendita diretta, favorendo pure la solidarietà con la spesa sospesa, alla collaborazione e sollecitazione con Comuni e verso la GDO, per promuovere il made in Umbria agroalimentare, fino al recente intervento per gli agriturismi con la richiesta di annullamento della Tari.