La firma dell accordo1Quello siglato da CgilFp, CislFp, UilFpl e Izsum è il primo nelle Aziende sanitarie regionali - Grande partecipazione (oltre il 60%) e votazione online tra il personale della struttura

 

(UNWEB) Perugia. Nella sede centrale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, venerdì 6 novembre si è tenuto un incontro tra la Direzione aziendale, nelle persone del direttore generale, del direttore amministrativo e del dirigente dell’Uos Gestione risorse umane, e le rappresentanze sindacali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, per la sottoscrizione del Contratto integrativo aziendale del comparto.

Il primo nelle aziende sanitarie. Tale contratto è il primo che viene firmato nelle Aziende sanitarie regionali e deriva da un lungo lavoro svolto dalla Rsu (guidata dalla delegazione della Uil Fpl) che la stessa, nonostante in questo periodo non ci sia stata la possibilità di organizzare assemblee generali, ha voluto condividere democraticamente con tutto il personale del comparto attraverso una votazione online, per mezzo di un applicativo utilizzabile solamente dai dipendenti dell’istituto, con la quale è stata data l’opportunità di esprimere un giudizio favorevole o meno, rispetto al contatto stesso.
Grande partecipazione. “Crediamo fortemente – commenta il coordinatore aziendale Andrea Antolini – che la partecipazione (oltre il 60 per cento degli aventi diritto al voto) e la condivisione diano un grande valore aggiunto al risultato della sottoscrizione del contratto integrativo, elementi, questi, che confermano la forza e la maturità del sindacato all’interno della nostra azienda”.
Organizzazione del lavoro in tempi covid. Nella medesima sede è stato sottoscritto anche un verbale di confronto, con cui le parti hanno condiviso l’avvio dell’iter per la valutazione sull’applicabilità della normativa in corso di definizione, in ordine all’adeguamento dei fondi contrattuali del personale del comparto, e l’organizzazione dell’attività aziendale per il periodo di emergenza sanitaria in atto. “Un’organizzazione – spiega Antolini – orientata alla massima flessibilità, nell’ottica di contemperare le esigenze di tutela della salute dei dipendenti, limitandone al massimo ogni spostamento e le occasioni di assembramento, con la garanzia di erogazione dei servizi ritenuti essenziali e indifferibili nell’attuale situazione di emergenza”. In merito a questo sono stati istituiti piani di turnazione o rotazione dei dipendenti e utilizzo dello smart working. Nel medesimo verbale, la Rsu ha anche voluto concordare con la Direzione aziendale che, anche al termine dell’emergenza sanitaria, lo strumento dello smart working venga comunque adottato all’interno dell’azienda, compatibilmente con le varie attività e regolamentandone puntualmente le modalità.


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