Spiegati anche i motivi per i quali il contratto di questi professionisti dovrebbe essere rinnovato. Sono 29 i lavoratori del settore in Umbria, 9mila i percettori di Rdc convocati e 3600 presi in carico
(UNWEB Ribadire la necessità di continuità occupazionale dei navigator, di cui 29 impiegati in Umbria, e illustrare i motivi per i quali il contratto di questa figura professionale, in scadenza il 30 aprile 2021, dovrebbe essere rinnovato. Sono i motivi che hanno portato le organizzazioni sindacali umbre di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp a indire una videoconferenza, che si è svolta giovedì 11 febbraio, dopo la revoca della mobilitazione a sostegno delle ragioni di questi lavoratori che si sarebbe dovuta tenere anche in Umbria, come è avvenuto nel resto d’Italia martedì 9 febbraio, e annullata a causa dell’aggravarsi della situazione legata alla pandemia di Covid 19. All’incontro hanno partecipato i navigator dell’Umbria e i segretari regionali di Nidil Cgil Umbria Vanda Scarpelli, Felsa Cisl Umbria Rocco Ricciarelli, Uiltemp Umbria Roberta Giovannini.
Per quel che riguarda i numeri dell’attività svolta in Umbria, “i navigator, in cooperazione con i lavoratori di Arpal – hanno spiegato Scarpelli, Ricciarelli e Giovannini –, hanno convocato 9mila beneficiari, di cui oltre 3.600 presi in carico, tra gli oltre 15mila percettori di Reddito di cittadinanza loro assegnati. I beneficiari di Rdc sono peraltro in aumento e gli operatori dei Centri per l’impiego da soli non sarebbero sufficienti a gestirli. Da novembre 2020 hanno condotto anche un importante attività di ‘scouting delle opportunità occupazionali’ e cioè di ricerca, attraverso contatti personali con le aziende, dei possibili sbocchi lavorativi per i percettori del Rdc, che li ha portati a interpellare più di 700 aziende del territorio”. “I navigator – hanno concluso i segretari delle sigle sindacali – sono professionisti selezionati e formati con un grande investimento a carico dello Stato e hanno già maturato una significativa esperienza di lavoro nel settore. Sono figure che non lavorano solo sui beneficiari del Rdc, ma su tutta la platea di disoccupati dei Centri per l’impiego, un ruolo che potrebbe essere potenziato soprattutto in vista della fine del blocco dei licenziamenti”.