Coldiretti Foto 2 La gestione irrigua in Alto Tevere e nel Trasimeno.docxL'organizzazione agricola incontra a Città di Castello i Consorzi di Bonifica, l'ANBI, gli amministratori locali e gli imprenditori agricoli per fare il punto sulla gestione irrigua in Alto Tevere e nel Trasimeno e trovare una soluzione unanime

(UNWEB) Un incontro fortemente voluto da Coldiretti Umbria quello di martedì a Città di Castello presso il Centro di Essicazione Co.A.A.T. che ha visto partecipi gli imprenditori agricoli, i rappresentanti del mondo cooperativo, ANBI, i Consorzi di Bonifica e gli amministratori locali per fare il punto sugli approvvigionamenti idrici dell'Alta Valle del Tevere e del Trasimeno e per trovare soluzioni concrete alle problematiche che da troppi anni rappresentano un ostacolo alle attività dell'eccellenza agroalimentare.

Il settore agricolo in Alta Valle del Tevere e nel comprensorio Trasimeno, come in tutta la regione, ha saputo reagire alle difficoltà legate al Covid-19 continuando a garantire le produzioni di qualità. Restano comunque forti le difficoltà per le imprese ed è a rischio la sostenibilità economica delle aziende a fronte degli elevati costi di produzione, sia per quelli nuovi legati al covid che per quelli storici, come il costo molto elevato dell’acqua nel comprensorio irriguo di Montedoglio. Ad oggi, inoltre, il sistema di irrigazione non risulta essere ammodernato e non soddisfa i bisogni degli imprenditori locali.

"Sono mesi che ci stiamo impegnando per risolvere questa annosa problematica - ha sottolineato il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti - e siamo qui oggi per condividere con gli imprenditori agricoli e gli enti del territorio, partendo dalle competenze e dalle esperienze maturate dai Consorzi di Bonifica, le nostre proposte al fine di arrivare a una soluzione unanime. Partendo dal presupposto che occorre ridurre il costo dell'acqua all'origine perché troppo elevato, abbiamo la necessità di creare criteri di autodeterminazione del territorio in maniera partecipata - ha proseguito Agabiti - e prevedere un servizio di gestione più efficiente".

La progressiva scarsità d'acqua dovuta agli sfasamenti climatici che si aggiunge ad annosi problemi di malfunzionamento a livello infrastrutturale unitamente ai costi elevati rende necessaria e urgente una strategia capace di cercare un sistema alternativo più funzionale. Tra gli obiettivi c'è quello di una gestione coerente dell'acqua, bene essenziale alle produzioni come tabacco, mais e ortaggi e tutte le altre produzioni, altresì indispensabile alla salvaguardia del territorio e al suo sviluppo. Essendo un bene comune è giusto che gli agricoltori partecipino alla costruzione di questo percorso. Tenendo anche conto che oggi è in gioco la sostenibilità economica delle aziende, già sottoposte a dura prova da mesi e anni difficili. "Partiamo quindi dal territorio - sottolinea Coldiretti Umbria - e da chi l'acqua la utilizza, la preserva e la gestisce, facendo leva su quanto di positivo abbiamo costruito, primi tra tutti i consorzi di bonifica che rappresentano un modello virtuoso ed efficiente per esperienza e competenze che ci consentono di progettare il futuro. Noi abbiamo a cuore il lavoro dei nostri imprenditori agricoli, la difesa delle eccellenze dei nostri prodotti e la custodia dei nostri territori"

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