coldirettiumbriaAccolte richieste Coldiretti per sostenere settore strategico

(UNWEB)  Il nuovo decreto legge per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel quale è stato inserito un pacchetto di aiuti alle imprese del settore turistico, compresi gli agriturismi, rappresenta un importante strumento per sostenere la ripresa di un comparto in cui la ricettività rurale e l’autentica ospitalità contadina giocano un ruolo chiave per l’intera economia regionale.

È quanto sottolinea Coldiretti Umbria nel ricordare come si tratti di una misura sostenuta con forza, che va incontro alle esigenze delle aziende impegnate in prima linea per uscire dalla pandemia e riportare il numero dei visitatori, dopo mesi di limitazioni, almeno ai livelli pre-Covid.

Nel decreto in particolare - spiega Coldiretti - è previsto il riconoscimento di un credito di imposta, a favore, degli agriturismi, delle imprese alberghiere, degli stabilimenti termali e balneari, dei porti turistici, dei parchi tematici, delle fiere e dei congressi. Il credito di imposta - evidenzia Coldiretti - sarà riconosciuto nella misura dell’80% delle spese sostenute, in relazione a interventi conclusi entro il 31 dicembre 2024, per lavori finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Sarà possibile utilizzare il credito d’imposta in compensazione nel Modello F24 per il pagamento di imposte e contributi. In alternativa, il contributo potrà essere ceduto a terzi. È inoltre previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 40.000 euro, che potrà essere incrementato di ulteriori 30.000 euro qualora gli interventi per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica delle strutture turistiche coprano almeno il 15% dell’investimento complessivo. L’incremento è invece fissato a 20.000 euro per l’imprenditoria femminile e giovanile (under 35) e a 10.000 euro per le imprese operanti nel Mezzogiorno.

Occorre sostenere le nostre strutture agrituristiche espressione piena della multifunzionalità in agricoltura, con un ruolo centrale nell’ambito del turismo extralberghiero e di prossimità - commenta il presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti. Nonostante i sacrifici e lo spirito di adattamento dei nostri operatori - aggiunge - il periodo durissimo legato alla pandemia ha lasciato il segno; bene quindi investire nella ripartenza di un comparto importante del nostro settore primario.

Si tratta - aggiunge Mario Rossi direttore regionale Coldiretti - di una risorsa fondamentale in ambito ricettivo e per la valorizzazione del made in Umbria agroalimentare, nonché per l’importante ruolo di presidio ambientale e di servizi per la collettività. Dopo tanti mesi di difficoltà, serve rilanciare la competitività del “segmento agrituristico” che necessita tra l’altro di semplificazione e sburocratizzazione. L’agriturismo - prosegue Rossi - è un potente mezzo di consolidamento dell’economia e dell’occupazione nelle aree rurali nell’offerta dei tanti servizi, dalla ristorazione alle attività didattiche e sportive, che visitatori e turisti cercano nelle campagne, rappresentando quindi pure un’importante leva sociale in termini di animazione e contrasto a spopolamento ed emarginazione delle zone rurali.

L’agriturismo conta in Umbria secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, 1373 strutture, con 412 dedite alla ristorazione, 235 alla degustazione e 1145 ad altre attività. Circa un agriturismo su cinque (249) si trova in montagna, mentre il 47 per cento è gestito da donne. I posti letto sono 23.862, mentre quelli a tavola sono 13.654.


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