(UNWEB)  "Confartigianato Umbria denuncia la difficoltà e la preoccupazione nella quale sono state gettate le imprese delle aree del cratere sismico che hanno investito facendo affidamento nel rinnovo della misura del credito d’imposta al 45% sugli gli investimenti in beni strumentali effettuati nel 2021 e in relazione al quale, ormai a ridosso delle dichiarazioni fiscali, non hanno ancora alcuna certezza, perché il rinnovo dell’aiuto non è ancora operativo.

Le imprese del cratere del terremoto di tutti i settori che si sono impegnate nella ricostruzione delle attività economiche nonostante le difficoltà sopraggiunte della pandemia non possono essere colpite anche dal mancato rinnovo del credito d’imposta, questo impatterebbe in modo enorme sugli equilibri finanziari ed economici delle imprese, proprio nel momento in cui sono alle prese con l’inflazione e il caro energia
Ricordiamo che la legge numero 106 del 23 luglio 2021 di conversione del Decreto legge Sostegni bis aveva disposto la proroga al 31 dicembre 2021 del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali effettuati dalle imprese localizzate nei comuni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 2016, ma l’operatività dell’incentivo era rimasta sospesa in attesa del rinnovo dell’autorizzazione della Commissione Europea che non è ancora arrivato. Per questi motivi le imprese si attendevano la continuazione dell’aiuto e avevano fatto affidamento sulla disponibilità di queste risorse nel momento attuale.
Chiediamo un intervento immediato sul Governo da parte della Regione Umbria, in accordo con le altre regioni colpite dagli eventi sismici, e da parte dei Parlamentari del territorio." 

Cosi, in una nota, Confartigianato Umbria. 


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