Coldiretti alla luce dei risultati resi noti da Arpa Umbria: "Occorre fornire informazioni immediate e chiare ai consumatori e possibilità di ristori alle aziende"
(UNWEB) Alla luce dei risultati del secondo incendio che si è sviluppato a Terni presso l'impianto trattamento rifiuti Ferrocart, resi noti da Arpa Umbria, che hanno di fatto annullato le delibere precedenti, Coldiretti Terni esprime la necessità di pubblicizzare con maggiore chiarezza i dati dei monitoraggi e di dare ristoro alle aziende non solo per i prodotti non venduti ma soprattutto per i danni alimentati dalla poco nitida comunicazione rispetto ai presunti impatti sull'ambiente e alla conseguente sicurezza alimentare.
“Qui parliamo di salute della gente, dietro le imprese ci sono le persone, le famiglie e la salute è al primo posto delle priorità”, perentorio il vice presidente di Coldiretti Terni, Federico Leonardi, a proposito degli incendi che si innescano uno dietro l’altro e che generano preoccupazione tra le persone fino a una psicosi collettiva, che fa temere per l’alimentazione e la sicurezza. “Le aziende, sono a rischio collasso” dopo anni di pandemia, dopo il caro materie prime ed energia e in generale, l’inflazione e ora bloccate dalla paura delle persone a cui bisogna fornire informazioni immediate e chiare. Il danno che ogni minuto di ritardo arreca è incalcolabile”. E’ quanto Leonardi ha riportato al sindaco Latini in occasione di un incontro intercorso lo scorso lunedì.
Ai provvedimenti limitativi con le ordinanze del 20 e del 28 febbraio 2022 a firma del sindaco Latini, relativi ai due incendi avvenuti presso l'impianto Ferrocart Srl e presso l’azienda Medei, si aggiungono le ansie dei consumatori, alimentate dalla poca chiarezza che genera ripercussioni anche sulle aziende agricole fuori dal raggio delle restrizioni. "Certi della necessità di mettere al primo posto la salute dei cittadini e consapevoli dell'importanza delle misure a tutela dei consumatori, - fa sapere Coldiretti Terni – avvertiamo la responsabilità di accendere i riflettori sulle conseguenze che tali restrizioni hanno scatenato. I consumatori hanno smesso di acquistare i prodotti dalle aziende, determinando un danno all’intero comparto dell’area. Parliamo soprattutto di ortaggi e uova, ma non solo - si evidenzia in una nota -. Non possiamo pagare noi lo scotto di una macchina operativa non pronta a gestire eventi che purtroppo si stanno ripetendo sul nostro territorio. Occorre controllo, senso di responsabilità, programmazione e prevenzione, oltre che capacità di risposta all’emergenza".
"Malgrado dai risultati sia venuto fuori che i livelli di inquinamento sono al di sotto della norma infatti - ha riferito Paolo Lanzi, presidente Coldiretti Terni - continua l'apprensione dei consumatori. Abbiamo richiesto un incontro al prefetto di Terni per manifestare la nostra preoccupazione rispetto a questa situazione.
Inoltre, - ha proseguito Lanzi - sollecitiamo l'amministrazione comunale all'attivazione immediata dei ristori alle aziende".