Da sin. Cotana Zilli BogliariSoddisfazione del mondo zootecnico per il successo delle competizioni nazionali e per l'asta delle Chianine, tra le più richieste nelle contrattazioni, con un top price per quella delle manze che è arrivato a 3.700 €

 

Zootecnia da record con oltre 600 animali e i concorsi nazionali e interregionali

 

Bogliari: "Sentiamo la vicinanza delle istituzioni nazionali e regionali, che ringrazio. Il centro fiere può crescere ancora e diventare hub tecnologico-commerciale per il Centro Italia. Un sincero grazie a tutti gli espositori e alle associazioni di categoria che hanno creduto nella ripartenza"

(UNWEB) Bastia Umbra. Nonostante un meteo non proprio favorevole, Agriumbria conferma le attese con una domenica in linea con quella del 2019, anno record della fiera dell'agricoltura, della zootecnia e dall'alimentazione. Tanti i motivi del successo di questa edizione, primo fra tutti la sigla del protocollo (con Aia, Anacli e Anabic) che sancisce Agriumbria come Polo delle carni italiane. Un accordo che rafforza ulteriormente il peso di Agriumbria nell'organizzazione di Concorsi nazionali ed esposizioni legati alla promozione delle razze italiane, con particolare attenzione alle razze bovine da carne. 

In attesa del conteggio ufficiale dei numeri (che avverrà solo nei prossimi giorni), c'è grande ottimismo tra i padiglioni del centro fieristico regionale. Molta la soddisfazione di tutto lo staff organizzativo per la riuscita di un evento di tale proporzione (sono aumentati i mq. di esposizione rispetto al 2019), che nella giornata di domenica (stando alle prime analisi dei flussi),  sta confermando l'affluenza del 2019. Un dato che da solo proietta l'edizione 2022 come quella della ripartenza per la manifestazione (prima per il settore zootecnico in Italia) più grande dell'Umbria.

Come spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere Spa: "Siamo contenti di quanto successo in questi tre giorni. Nonostante il meteo non proprio favorevole, abbiamo accolto in fiera tantissimi addetti ai lavori, agricoltori, allevatori e famiglie. I flussi della domenica sono in linea con quelli dell'edizione record e questo oggi, in questo contesto socioeconomico incerto, è un risultato da incorniciare. Come da incorniciare sono le parole delle istituzioni nazionali e locali che riconoscono il valore di Agriumbria e dell'Umbriafiere. Siamo di fronte ad una manifestazione che fa della "piccola Umbria" il centro del modo agricolo nazionale. Un risultato frutto del lavoro di squadra tra organizzatori, istituzioni, imprese agricole e associazioni di categoria".

E quello di Agriumbria è un fenomeno ampiamente riconosciuto dai principali stakeholder e operatori italiani che trovano proprio in questo Salone il luogo principe per accordi, affari e progetti. 

E sono state davvero tantissime le persone, provenienti da tutte le parti d'Italia (presenze maggiori dal Centro Sud), che sono arrivate nel polo fieristico di Bastia Umbra sin dalle prime ore di domenica. Tanti operatori, ma anche tante famiglie con bambini che, come da tradizione, hanno letteralmente invaso le corsie degli animali, quelle dei bovini soprattutto. 

Come spiegano dall'Associazione italiana allevatori: "Agriumbria si conferma una delle migliori vetrine della selezione made in Italy, soprattutto per i bovini da carne. Ottimi i risultati anche per le aste con un top price per quella delle manze Chianine che è arrivato a € 3.700 "

La domenica ha visto la presentazione in fiera dell'energy indipendent farm. Franco Cotana, Dipartimento di Ingegneria dell'Università degli Studi di Perugia e Alessandro Zilli, business manageralternative fuels di New Holland hanno presentato progetti di economia circolare delle imprese agricole con modelli operativi e con l'analisi delle performance del trattore a bio metano T6 Methane Power (esposto in fiera), primo trattore a biometano prodotto in serie a livello mondiale.


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