Massimo Sepiacci e Valter Sembolini Presidente e Vice di FedagripescaFedagripesca-Confcooperative: "Bene la richiesta dello Stato d'emergenza, ma attivare fin da subito un Tavolo Tecnico per far sì che gli aiuti arrivino in fretta alle imprese"

(UNWEB) La siccità sta mettendo seriamente in ginocchio i comparti dell'agricoltura e della pesca umbra, già provati da due anni di Covid prima e dai rincari di costi di produzione, materie prime ed energia poi. Il grido d'allarme arriva anche da Confcooperative-Fedagripesca Umbria, che tuttavia tramite il suo presidente Massimo Sepiacci sottolinea come "bene abbia fatto la Giunta Regionale ad inoltrare al Governo Draghi la richiesta di riconoscere lo stato d'emergenza che speriamo possa essere accolta con massima celerità. Ora riteniamo sia necessario mettere in piedi fin da subito un confronto istituzionale con il Vice Presidente della Giunta Regionale e Assessore Roberto Morroni per anticipare il percorso e far sì che le poche o tante risorse che saranno riservate alle imprese della nostra regione arrivino spedite, in maniera condivisa e con meno burocrazia possibile".

"Il Settore primario è stato quello che probabilmente ha ricevuto meno indennizzi ed aiuti dal Governo Centrale nei vari DPCM legati al Covid pur avendo subito danni innegabili per effetto dei vari lockdown e della chiusura dei mercati internazionali - prosegue Sepiacci - e dunque agire con tempestività oggi è determinante, condividendo le misure di intervento vitali per le imprese, rinviando alle misure del PNRR e della nuova Programmazione dei Fondi Strutturali Europei interventi sul sistema idrico regionale di natura più strutturale da programmare, realizzare e monitorare".

Settore particolarmente colpito è quello della pesca: "Lo stato comatoso in cui versa il Lago Trasimeno è l'immagine simbolo dell'emergenza in cui versa la nostra regione e rappresenta purtroppo una piaga aperta e sanguinante" dichiara il vice Presidente di Fedagripesca e A.D. della Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno, Valter Sembolini. "Dopo un inverno così mite e privo di piogge era facilmente immaginabile che si sarebbe arrivati a questa situazione nel bacino lacustre. Purtroppo, dopo quasi un secolo di storia della nostra Cooperativa dobbiamo constatare che, nonostante le importanti risorse piovute nel territorio per decenni, nulla è cambiato rispetto a cento anni fa e pertanto per noi pescatori così come per gli agricoltori del bacino del Trasimeno oggi come allora non rimane da fare altro che rimettersi alla clemenza del buon Dio. Senza attendere l'esito della richiesta inviata al Governo – conclude Sembolini - l'Umbria dispone già della Legge Regionale n. 15 del 2008 sulla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e l'esercizio della pesca professionale attualmente priva di copertura finanziaria. Prevedendo quello che sarebbe successo abbiamo chiesto nei mesi scorsi come Fedagripesca ed ottenuto rassicurazioni dalla Presidente Tesei e dall'Assessore Morroni circa l'appostamento in assestamento di bilancio di circa 300 mila euro sulla L.R. 15/2008 per finanziare interventi anche di carattere straordinario sul Trasimeno. Inoltreremo, pertanto, una richiesta urgente d'incontro alla Regione per poter approfondire la questione e poter condividere i contenuti di un piano d'azione. Di certo, la pesca nel Trasimeno sopravviverà anche a questa crisi e saprà ripartire rimboccandosi le maniche come sempre!".

A dipingere un quadro più completo è invece il Direttore Regionale di Fedagripesca Lorenzo Mariani, secondo cui "la trebbiatura si sta chiudendo con un calo della produzione regionale intorno al 25% che a seguito anche dell'aumento sensibile dei costi di produzione non verrà probabilmente compensato dai valori di mercato ai massimi storici. Resta il fatto che meno frumento significa anche meno foraggio per le imprese zootecniche che dovranno far fronte ad un incremento dei costi di allevamento a livello mangimistico non premiato al momento dal mercato, dove il rincaro dei prezzi sugli scaffali della distribuzione si sta rivelando indigesto ai consumatori e non premiante per gli allevatori che andranno pertanto indennizzati adeguatamente dal Governo in maniera rapida".

Chiusura con un'occhiata al comparto vitivinicolo: "L'uva presente sulle vigne si presenta in buono stato per effetto del clima secco che ha limitato al massimo lo svilupparsi di malattie preannunciando una annata di ottima qualità - conclude Massimo Sepiacci - ma sappiamo che i prossimi 30 giorni saranno decisivi per la vendemmia e che comunque resta il fatto che la produzione complessiva farà registrare sicuramente un calo importante. Sarà pertanto necessario che le risorse del Decreto Siccità vadano ad indennizzare questo calo di produzione non solo ai viticoltori ma anche alle Cantine Cooperative, che occupandosi della trasformazione e commercializzazione, subiscono danni economici per effetto del minore conferimento di prodotto da parte dei soci".


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