Il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile, beni da tutelare
(UNWEB) Nel 2021 sale a 44.508 ettari, pari al 5,3% della superficie territoriale regionale, il suolo consumato in Umbria.
È quanto sottolinea la Coldiretti regionale in riferimento al consumo di suolo in Italia fotografato dal Rapporto Snpa 2022 dell'Ispra.
Nello spazio di una generazione è scomparso a livello nazionale più di 1 terreno agricolo su 4 (-28%) seguendo un modello di sviluppo sbagliato che purtroppo non si è ancora arrestato e mette a rischio l'ambiente, la sicurezza dei cittadini e la sovranità alimentare del Paese in un momento difficile. Le aree perse in Italia dal 2012 - sottolinea Coldiretti - avrebbero garantito la fornitura complessiva di 4 milioni e 150 mila quintali di prodotti agricoli e l'infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica dei nostri territori segnati dal moltiplicarsi di eventi estremi dalla siccità ai violenti temporali.
Per proteggere la terra e i cittadini - spiega Albano Agabiti presidente regionale Coldiretti - l'Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare che crei le condizioni perché il Paese diventi autosufficiente nella produzione di cibo. Occorre - aggiunge Agabiti - anche accelerare sull'approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Senato, che potrebbe dotare l'Italia di uno strumento all'avanguardia per la protezione del suo territorio.
È prioritario consentire all'economia verde e quindi all'agricoltura multifunzionale che tutela la biodiversità, produce cibo ed in grado di apportare una corretta manutenzione al territorio - ribadisce Mario Rossi direttore regionale Coldiretti - di contribuire a riqualificare anche le città e le periferie arrestando il consumo di suolo e mantenendo la vitalità delle nostre aree.