image004INFORTUNI SUL LAVORO- Nell’ultimo quinquennio 2017/2021 a livello regionale si è assistito ad un calo delle denunce di infortunio relative alla componente femminile dei lavoratori pari al 15.7%. La grande maggioranza dei casi denunciati attiene a eventi occorsi in “In occasione di lavoro” (l’82%) mentre la restante parte di denunce è di  infortuni “In itinere” (18%).

Nel 2021 risultavano colpite soprattutto le donne impiegate in “Industria e servizi” (78%), in particolare nelle attività economiche collegate a “Sanità e assistenza sociale” (20%), “Commercio all’ingrosso e al dettaglio” (11%) e “Trasporto e magazzinaggio” (8%).

PRIMI DATI 2022 – Le prime rilevazioni 2022 attestano un forte incremento (+32.5%) degli infortuni al femminile. L’aumento è in larga misura dovuto a infortuni occorsi in occasione di lavoro, in particolare quelli derivanti dal contagio Covid-19. Questo tipo di   infortuni, infatti, dall’inizio dell’emergenza sanitaria hanno coinvolto maggiormente le lavoratrici umbre (68%), numericamente più presenti in ambiti lavorativi con un’esposizione elevata al rischio biologico di contagio come, ad esempio, il settore della sanità e dell’assistenza sociale, la grande distribuzione, le pulizie.

CASI MORTALI SUL LAVORO– Anche per gli eventi mortali nel periodo 2017/2021 in Umbria si è assistito a un aumento delle denunce di decessi lavorativi occorsi a donne (si è passati da 1 caso a 8), l’87,5% avvenuti “In occasione di lavoro” (l’87.5%) e il 12,5% in “In itinere”.

Tra le gestioni assicurate all’Inail, nel 2021 la maggioranza dei casi di infortuni mortali di lavoratrici è stata rilevata nella gestione “Industria e servizi” ambito di “Attività manifatturiera “(50%), il 37.5% nella gestione “Conto stato” e il 12.5% in quella “Agricoltura”.

PRIMI DATI 2022 - I primi dati 2022 attestano un significativo calo degli infortuni a carattere mortale che hanno coinvolto donne: nella regione i casi sono passati da 7 a 1 (avvenuto in itinere) rispetto all’anno precedente.

INFORTUNI SUL LAVORO- Nell’ultimo quinquennio 2017/2021 a livello regionale si è assistito ad un calo delle denunce di infortunio relative alla componente femminile dei lavoratori pari al 15.7%. La grande maggioranza dei casi denunciati attiene a eventi occorsi in “In occasione di lavoro” (l’82%) mentre la restante parte di denunce è di  infortuni “In itinere” (18%).

Nel 2021 risultavano colpite soprattutto le donne impiegate in “Industria e servizi” (78%), in particolare nelle attività economiche collegate a “Sanità e assistenza sociale” (20%), “Commercio all’ingrosso e al dettaglio” (11%) e “Trasporto e magazzinaggio” (8%).

PRIMI DATI 2022 – Le prime rilevazioni 2022 attestano un forte incremento (+32.5%) degli infortuni al femminile. L’aumento è in larga misura dovuto a infortuni occorsi in occasione di lavoro, in particolare quelli derivanti dal contagio Covid-19. Questo tipo di   infortuni, infatti, dall’inizio dell’emergenza sanitaria hanno coinvolto maggiormente le lavoratrici umbre (68%), numericamente più presenti in ambiti lavorativi con un’esposizione elevata al rischio biologico di contagio come, ad esempio, il settore della sanità e dell’assistenza sociale, la grande distribuzione, le pulizie.

CASI MORTALI SUL LAVORO– Anche per gli eventi mortali nel periodo 2017/2021 in Umbria si è assistito a un aumento delle denunce di decessi lavorativi occorsi a donne (si è passati da 1 caso a 8), l’87,5% avvenuti “In occasione di lavoro” (l’87.5%) e il 12,5% in “In itinere”.

Tra le gestioni assicurate all’Inail, nel 2021 la maggioranza dei casi di infortuni mortali di lavoratrici è stata rilevata nella gestione “Industria e servizi” ambito di “Attività manifatturiera “(50%), il 37.5% nella gestione “Conto stato” e il 12.5% in quella “Agricoltura”.

PRIMI DATI 2022 - I primi dati 2022 attestano un significativo calo degli infortuni a carattere mortale che hanno coinvolto donne: nella regione i casi sono passati da 7 a 1 (avvenuto in itinere) rispetto all’anno precedente.

 

MALATTIE PROFESSIONALI Donne – I dati umbri consolidati del quinquennio 2017/2021 indicano un aumento delle denunce al femminile di malattia professionale pari al 14%, con particolare incidenza (70%) di quelle relative al sistema osteo-muscolare (per lo più dorsopatie, disturbi dei tessuti molli e artropatie) e di quelle del sistema nervoso (26%), quasi tutte collegate alla sindrome del tunnel carpale.

PRIMI DATI 2022 - I dati provvisori del 2022, se confrontati con quelli dell’anno precedente, rilevati al 31 dicembre 2021, mostrano che nel complesso le denunce al femminile di malattie professionali protocollate dall’Istituto in Umbria sono aumentate del 29,5%, passando da 2.310 alle circa 3.000 del 2022.

Dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia, con i casi segnalati all’Inail in decremento rispetto agli anni precedenti, le patologie denunciate sono tornate ai livelli di crescita pre-emergenza Covid. I primi dati del 2022 indicano un aumento del fenomeno tecnopatico sia per le lavoratrici che per i lavoratori, ma rispetto all’anno precedente le denunce femminili sono state 221 in più, da 618 a 839 (+35.7%), mentre per gli uomini l’incremento è stato di 462 denunce, da 1.692 a 2.154 (+27.3%).

Il fenomeno, non nuovo, registra oggi nella nostra regione una risalita significativa delle malattie professionali che colpiscono le donne, così come la crescita degli eventi infortunistici nelle professioni femminili non può passare inosservata.  Inail, pertanto – sottolinea Alessandra Ligi, direttore regionale Inail Umbria - in collaborazione con tutti gli altri attori del sistema prevenzione, nella Giornata internazionale 2023 dedicata alla Donna, intende rimarcare l’impegno istituzionale nell’analisi delle cause e dei fattori di rischio, nella individuazione e nel sostegno di tutte quelle soluzioni che possano effettivamente incidere nel miglioramento delle condizioni di sicurezza lavorativa, tenendo altresì in considerazione le differenze e le peculiarità di cui i generi sono portatori e che, è ormai dimostrato, incidono anche nella corretta valutazione e congrua prevenzione dei rischi.


 AVIS

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