(UNWEB) Una primavera con eventi estremi, caratterizzata da violente piogge, anche con vere e proprie "bombe d'acqua", sta causando problemi e danni nelle campagne. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria, in riferimento al maltempo che da oltre un mese a "macchia di leopardo" in varie zone dell'Umbria, ha portato a smottamenti e a diversi allagamenti di campi di cereali, colza, girasoli, meloni, ortaggi e tabacco con tante difficoltà anche per quanto riguarda i foraggi e per il prezioso lavoro di impollinazione delle api.
Le consistenti piogge di questi giorni - sottolinea Stefano Baldini imprenditore agricolo di Marsciano - hanno causato danni ai nostri campi di meloni e cocomeri, così come su colza e campi di frumento, con allagamenti che costringono ad allungare i trapianti e i tempi di raccolta. Tutta questa acqua rischia inoltre di facilitare anche l'insorgenza di malattie fungine che potrebbero penalizzare ulteriormente le produzioni. Purtroppo - aggiunge Manuel Rossi imprenditore agricolo di Avigliano Umbro - l'eccessiva e persistente pioggia che ha caratterizzato la primavera dopo mesi avari di precipitazioni, sta colpendo anche la produzione di foraggio per l'alimentazione degli animali. Basta pensare che abbiamo già dovuto rinunciare al "primo taglio" di erba medica ed erbai, con un'inutile dispendio di costi ed energie.
A preoccupare - ribadisce Stefano Casoli che conduce un'azienda agricola a Gubbio - sono gli effetti sulla produzione di grano prossimo alla raccolta, visto che in diversi casi si è registrato il suo allettamento che porterà ad un probabile calo delle rese. Speriamo che il preannunciato ritorno del sole asciughi i terreni in fretta, ma sicuramente ci saranno effetti negativi così come per l'orzo. Intanto anche i foraggi hanno subito danni in diverse zone e ciò potrà condizionarne anche il prezzo nel prossimo futuro.
Si assiste ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che - precisa Coldiretti - si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che si abbatte su un territorio fragile.
Se anche il settore primario sta risentendo pesantemente della complicata congiuntura economica, l'agricoltura - conclude Coldiretti - è l'attività che più di tutte le altre vive quotidianamente pure le conseguenze dei cambiamenti climatici che tra siccità e fenomeni violenti ed estremi, causa danni sempre più gravi, che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro a livello nazionale tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture.