Annamaria Pacialeo presidente Confcommercio Professioni Umbria“Tante nuove figure nel lavoro autonomo professionale, una realtà in crescita che risponde ad una domanda sempre più forte di competenze e flessibilità, e che ha bisogno di misure ad hoc”.

(UNWEB) L’Umbria continua a farsi largo nel mondo della rappresentanza delle imprese. L’Assemblea di Confcommercio Professioni, che ha rieletto alla presidenza l’umbra Anna Rita Fioroni, ha infatti eletto nel Consiglio nazionale Annamaria Pacialeo, presidente di Confcommercio Professioni Umbria.

“Porterò nel Consiglio nazionale il contributo dell’Umbria”, commenta Annamaria Pacialeo, “come voce unitaria di un mondo dove trovano collocazione tante nuove figure del lavoro autonomo professionale, una realtà in crescita, che risponde ad una domanda sempre più forte di competenze e flessibilità, contribuendo alla crescita occupazionale e all’innovazione.

Il nostro è un mondo molto complesso e articolato, che ha dimostrato negli ultimi anni un grande dinamismo”, aggiunge Annamaria Pacialeo. “Ha bisogno quindi di interventi mirati e specifici, per i quali ci stiamo battendo da tempo.

Come sollecitato nel corso dell’ultima Assemblea, occorre un welfare su misura e soprattutto occorre riportare equità nel trattamento dei lavoratori autonomi professionali iscritti alla gestione separata Inps, favorire l’adesione alla previdenza complementare e all’assistenza sanitaria integrativa e promuovere la conoscenza dell’Iscro: l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa.

Occorrono anche politiche attive rivolte al lavoro autonomo professionale. Per la crescita e la competitività, i professionisti devono essere parificati alle imprese nella fruizione degli incentivi, rispettandone però le specificità. Occorre puntare agli investimenti sulla formazione professionale a tutti i livelli, riconoscendo un ruolo alle associazioni e alle forme aggregative di rappresentanza delle professioni. Nella nuova riforma fiscale ci sono molte novità positive che però potrebbero essere implementate con una maggiore attenzione alle specificità del regime forfettario e delle professioni non ordinistiche”.

I “nuovi” professionisti avanzano

Le libere professioni, secondo una indagine dell’Ufficio Studi Confcommercio, operano per la quasi totalità nei servizi di mercato (98,8%), rappresentano il segmento di gran lunga più dinamico dell’occupazione e generano un reddito complessivo che tra il 2008 e il 2020 è cresciuto del 29,5% passando da 4,9 a 6,3 miliardi di euro: sono 444mila i liberi professionisti non iscritti a ordini professionali, che in dodici anni sono quasi raddoppiati (+95,5% dal 2008 al 2020).

Un risultato eccezionalmente positivo, confermato anche dal +3,6% del 2020 sul 2019, non compromesso dal Covid che ha invece inciso significativamente nella perdita di ordinistici (-2,3% tra il 2008 e il 2020).

Il totale complessivo dei liberi professionisti è pari a 1milione e 352mila (+16,9% dal 2008 al 2020).

Tra le nuove professioni spiccano figure tipiche, come amministratori di condominio, guide turistiche, optometristi, e figure emergenti, come designer, influencer, formatori, professionisti Ict, consulenti aziendali, wedding planner, wellness coach.

Circa la metà della categoria (49,4%) svolge attività scientifiche e tecniche ad alta specializzazione, ma a registrare gli incrementi più forti tra il 2008 e il 2020 sono le attività complementari dei servizi alla persona, dall’istruzione (+262%) all’assistenza sociale (147%) e al tempo libero (123%).


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