(UNWEB) “Basta! Dopo quarant’anni di tira e molla inconcludente che hanno richiesto la nomina di un Commissario straordinario dell’Anas per poter finalmente definire il tracciato della E78, non si può rimettere tutto in discussione prolungando un isolamento dell’Alto Tevere non più tollerabile”.
Marcello Volpi, presidente regionale di CNA Trasporti, nonché imprenditore stimato e gestore della piastra logistica di Città di Castello, è intervenuto sull’ipotesi di modifica del tracciato della trasversale E78 del corridoio tirrenico/adriatico.
“Siamo perfettamente d’accordo sia con il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, sia con le centinaia di firmatari della frazione di Cerbara e con la stragrande maggioranza del sistema imprenditoriale locale, che si sono espressi a favore del tracciato definito dal commissario straordinario dell’Anas – ha dichiarato Volpi –. Non si può continuare a rimandare l’opera e a penalizzare ulteriormente l’Alto Tevere, rimasto immobile mentre nel frattempo venivano realizzate sia la Foligno-Civitanova Marche che la Perugia-Ancona, i cui lavori verranno conclusi a breve. Avere una strada di collegamento che ci permetterà di raggiungere agevolmente sia Fano che Grosseto rappresenta un’opportunità che non possiamo continuare a dilazionare vista la velocità con cui si evolve il sistema imprenditoriale. Non solo. Oltre a costituire un’opportunità di sviluppo per l’imprenditoria locale, la E78 potrebbe diventare un vero e proprio strumento per rafforzare l’attrattività turistica di un territorio tra i più belli del centro Italia, che conserva tracce importanti di artisti del passato e dell’età moderna. È proprio partendo dalla E78 che, secondo noi, andrebbe aperto un confronto con le regioni Toscana, Lazio, Marche e Abruzzo che metta al centro l’infrastrutturazione dell’Italia mediana, idea più volte rilanciata anche dalla neo presidente dell’Umbria, Stefania Proietti, nel corso della sua campagna elettorale”.
Marcello Volpi, però, va oltre le considerazioni sulla E78.
“Noi crediamo che insieme alla trasversale del corridoio tirrenico/adriatico dovremmo tornare a prendere in considerazione l’ipotesi di uno sfondamento a nord della ferrovia centrale umbra, un’idea che abbiamo lanciato più volte in questi anni ma che finora è rimasta inascoltata. Quando parliamo di sfondamento a nord non ci riferiamo solo al collegamento con Arezzo, ma anche in direzione di Ravenna. Questo significherebbe poter collegare direttamente due dei principali porti italiani: Civitavecchia e, appunto, Ravenna. In un Mediterraneo in cui si concentra una parte sostanziale della movimentazione delle merci da/per l’Asia, e quindi con la Cina e l’India, una infrastruttura ferroviaria del genere ci consentirebbe di giocare un ruolo strategico. Confidiamo che la nuova giunta regionale voglia valutare positivamente questa ipotesi. Se c’è unità di intenti – ha concluso Volpi – i soldi prima o poi si trovano”.