imu agricultura(ASI) Perugia. "Il decreto del ministero delle Finanze relativo alla revisione delle aree di esenzione Imu per i terreni agricoli va immediatamente bloccato perchè limita l'esenzione ai soli comuni il cui capoluogo sia ad una altezza superiore ai 601 metri". E' la richiesta che l'assessore regionale alle politiche agricole Fernanda Cecchini porterà all'attenzione della commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni e del Ministro Martina negli incontri previsti per mercoledì prossimo, 10 dicembre.


L'assessore ha partecipato a Foligno alla riunione della commissione consiliare dedicata ai temi dell'agricoltura e tra questi, oltre alla problematiche del settore dell'olio per il quale è già convocata una riunione del tavolo regionale, è stato posto proprio il Decreto ministeriale riguardante l'Imu. Il Decreto prevede di cancellare l'esenzione Imu riservata agli agricoltori sui terreni agricoli dei comuni che hanno il capoluogo situato fino a 280 metri di altezza sul livello del mare e di cancella l'esenzione per i proprietari di terreni, non agricoltori, nei comuni con il capoluogo situato fino a 600 metri di altezza.
"In questo modo - spiega Cecchini - nella nostra regione, in 18 comuni, situati aldisotto dei 280 metri, coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali perderebbero totalmente l'esenzione ed addirittura in 85 sui 92 dell'Umbria, i terreni agricoli, non di proprietà di coltivatori ed imprenditori agricoli, sarebbero gravati dalla tassa. In Umbria, ha proseguito l'assessore, come nella quasi totalità dei comuni appenninici italiani, abbiamo una situazione in cui il capoluogo (la cui altezza è riferimento per la tassa) è situato nel fondo valle e tante aziende agricole sono invece collocate sui versanti in quota e proprio queste dovrebbero perdere l'esenzione. Il tema è molto sentito perchè riguarda moltissimi piccoli coltivatori diretti ed imprenditori agricoli umbri che hanno proprietà molto frazionate e con basso reddito. Si tratta insomma di un provvedimento iniquo e sbagliato che cancella l'oggettiva condizione di 'territorio svantaggiato', universalmente riconosciuta alle realtà montane, ed aggrava ulteriormente la situazione di difficoltà di un intero comparto produttivo essenziale per il mantenimento dell'assetto idrogeologico del territorio ma anche delle produzioni di qualità e del made in italy". ga / segue
"Tra l'altro, sottolinea Cecchini esiste uno "Statuto del contribuente" che vieta espressamente di prevedere adempimenti prima di 60 giorni dalla entrata in vigore di provvedimenti fiscali. La scadenza, prevista per il prossimo 16 dicembre, per il pagamento del tributo, rappresenta quindi una palese violazione dei più elementari diritti, riconosciuti ad ogni contribuente dal nostro ordinamento". Da queste considerazioni – ha concluso l'assessore Cecchini - nasce la richiesta al Ministro Martina di "sostenere l'assoluta esigenza di sospendere immediatamente la pubblicazione del decreto, prorogando quindi i termini di pagamento dell'Imu al 2015, con l'obiettivo di valutare correttamente i parametri assunti per determinare le nuove fasce di esenzione".
Nel merito della stessa questione è intervenuta anche l'Anci regionale, che ha annunciato un ricorso contro il decreto da presentare nel più breve tempo possibile e che "la mobilitazione dei comuni dell'Umbria è cominciata e continuerà con l'appuntamento fissato per sabato prossimo 6 dicembre, nella Sala del Consiglio provinciale di Perugia in occasione dell'Assemblea straordinaria di Anci Umbria aperta a tutti i rappresentanti dei consigli comunale, a rappresentanti delle altre Anci regionale ed al mondo delle associazioni di categoria del settore agricolo".


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