(ASI) È un errore l’accesso temporaneo supplementare sul mercato dell’Unione di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017, dopo che nel 2015 in Italia sono aumentate del 520% le importazioni dell’olio di oliva della Tunisia. È quanto afferma Coldiretti Umbria in riferimento al via libera della Commissione internazionale del Parlamento Europeo sul quale hanno giustamente espresso preoccupazione parlamentari della maggioranza ed opposizione.
Il nuovo contingente agevolato - sottolinea Coldiretti - va tra l’altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” oltre quota 90mila tonnellate.
C’è preoccupazione - afferma Coldiretti - per il possibile impatto sul piano economico, occupazionale ed ambientale sui nostri territori, in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura nazionale e anche umbra.
Dopo un 2014 disastroso con un crollo della produzione che aveva sfiorato anche l’80% in alcune aree della regione infatti - spiega Coldiretti - questa stagione aveva riportato un po’ di sorriso tra gli oliveti umbri con circa 50-55mila quintali di olio prodotto. Un settore, che può contare a livello regionale su quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 70mila quintali di olio l’anno.
Diventa dunque ancora più urgente - conclude Coldiretti - arrivare all’attuazione completa delle norme già varate con la legge salva olio “Mongiello”, la n. 9 del 2013, dai controlli per la valutazione organolettica ai regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata. Ora la parola sul dossier “olio tunisino” passa all’Assemblea plenaria dell’Europarlamento che dovrà esprimere il proprio parere definitivo sulla proposta della Commissione Europea.