PSX 20160205 154138se ne e’ parlato  in un incontro organizzato dal comune di Perugia. Tra gli argomenti caldi il piano regionale dei rifiuti e la nuova auri

(ASI) Si è svolto venerdì pomeriggio in un gremitissimo Auditorium di Santa Cecilia a Perugia l’incontro, organizzato dal Comune di Perugia, sul sentito tema della gestione dei rifiuti nell’ottica dell’Economia circolare così come indicata dalla Commissione Europea, anche alla luce del collegato ambientale alla legge di stabilità italiana.


Molti i sindaci della regione che hanno partecipato, così come gli esperti del settore, non solo umbri, e i cittadini.
Si è trattato, come ha più volte ribadito il Vicesindaco di Perugia Urbano Barelli, che ha coordinato i lavori, di un significativo momento di chiarimento e di confronto.
Due i punti che, più di altri, hanno animato la platea: il Piano regionale dei rifiuti e la costituzione dell’Auri.
Sul primo, in particolare, è intervenuta l’assessore regionale Fernanda Cecchini, che, sottolineando come alla Regione spettino compiti di programmazione, mentre l’attuazione è in capo ai comuni, ha ribadito la necessità di agire in maniera coordinata per una gestione efficiente dei rifiuti.
“Mi auguro -ha detto l’assessore Cecchini- che entro sei mesi si possa dare attuazione concreta ad un piano regionale dei rifiuti che, in linea con le disposizioni europee e nazionali, si pone come obiettivi la riduzione dei costi, l’aumento della raccolta differenziata al 70% e la riduzione progressiva del conferimento in discarica. Per questo, però, dobbiamo operare insieme, Regione e Comuni, ognuno nei suoi ruoli e competenze”.
L’assessore ha, quindi, annunciato che, dopo la delibera con cui la Regione dell’Umbria accelerava i tempi di adeguamento dei comuni al piano, lunedì prossimo ne emanerà un’altra con la quale invita i comuni stessi a intervenire per l’ammodernamento degli impianti.
Il tema dell’Auri è stato, quindi, al centro dell’intervento dell’altro assessore regionale intervenuto all’incontro, Antonio Bartolini, che approfittando anche della numerosa presenza di primi cittadini in sala, ha annunciato che entro questo mese l’Auri nascerà, per decisione dei comuni o tramite l’esercizio del potere sostitutivo della regione per quei comuni che risultassero inadempienti.
Secondo Bartolini uno dei motivi che ha portato all’attuale, complessa situazione della gestione dei rifiuti in Umbria è stata la forte frammentazione della gestione stessa, con ben 16 soggetti gestori differenti, cosa che -a suo avviso- non ha permesso di coordinare al meglio la raccolta ma soprattutto lo smaltimento dei rifiuti.
“L’Auri -ha precisato Bartolini- sarà una forma speciale di cooperazione tra i comuni in materia di rifiuti, che supera la visione localistica comunale per andare verso un ambito di area vasta, regionale, in cui i comuni saranno obbligati a collaborare perché si tratta di un’istanza superiore.”
Ci sarà, dunque, un piano d’ambito dei rifiuti da rispettare, il conferimento non potrà più essere localistico, ma aperto nell’ambito dell’Autorità, il controllo non sarà più come oggi un controllo gestionale economico, ma ci sarà un vero e proprio centro di responsabilità sui controlli, con un consiglio direttivo, composto dai comuni, che avrà il compito di vigilare sull’osservanza del contratto di servizio e sul rispetto della normativa di settore, con potere sostitutivo nei confronti dei comuni stessi.
Sul tema del gestore, Bartolini ha messo in evidenza che non si può continuare con la situazione frammentata di oggi e si dovrà andare, una volta che il governo avrà chiarito con quali strumenti, verso un gestore unitario o un gestore unico, intendendo per unitario una sorta di holding dei diversi soggetti gestori attuali, in via provvisoria, e per unico, un soggetto solo a cui spetti il compito della gestione complessiva dei rifiuti.
Secondo il Vicesindaco e Assessore all’Ambiente del Comune di Perugia Urbano Barelli è fondamentale ripartire dall’Auri, ma con un’attenta riflessione sul ruolo che essa andrà a svolgere, che tenga conto della prudenza e delle perplessità più volte espresse dai Comuni.
“La politica deve tornare -ha precisato Barelli- a governare questo settore. Per questo, abbiamo voluto riunire in questo incontro tutti i soggetti interessati, per capire come muoverci insieme sulla base delle linee indicate dal governo e dall’Unione Europea.”
Secondo Barelli, infatti, è fondamentale che il percorso sia partecipato e condiviso sia dagli stessi enti che dalle comunità locali, nella consapevolezza di ruoli e competenze.
Di una fase di transizione e di svolta nella gestione dei rifiuti ha parlato il Sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che sottolineando l’importante collaborazione aperta tra le città capoluogo di provincia, ha parlato di una gestione dei rifiuti che deve essere necessariamente più efficiente in termini di redditività, ma anche di posti di lavoro e di tariffe più basse, un impegno -ha detto- del quale i comuni sono consapevoli e su cui non intendono tirarsi indietro.

Sul tema dell’economia circolare è, invece, entrata la responsabile della politica di acquisti pubblici verdi della DG Ambiente della Commissione Europea, Stefania Minestrini, in collegamento da Bruxelles, che ha spiegato alla platea come il nuovo pacchetto di economia circolare proposto dalla Commissione Europea abbia obiettivi meno ambiziosi rispetto al precedente, al fine di velocizzare il percorso verso il riuso in maniera più coerente e flessibile, prevedendo peraltro anche strumenti economici a supporto delle politiche dei paesi membri. Adesso la parola passa al Parlamento europeo -ha spiegato la Minestrini- dove qualche parlamentare cercherà sicuramente di riportare gli obiettivi a livelli più alti (ad esempio -ha spiegato- la raccolta differenziata è stata portata al 65% anziché al 70% entro il 2030 e il conferimento in discarica, che nel vecchio pacchetto era previsto in riduzione fino all’azzeramento, è ora stabilito al limite del 10%).
Di rifiuti zero ha, invece, parlato Enzo Favoino, del comitato scientifico Rifiuti zero Europa, spiegando i tanti motivi per cui si dovrebbe scegliere la strategia dei rifiuti zero, che ha sintetizzato con quattro parole: Riduci, Riusa, Ricicla e Riprogetta.
Infine, anche il Direttore generale di Arpa Umbria Walter Ganapini ha voluto sottolineare che l’Umbria ha tutte le condizioni per gestire i rifiuti in un’ottica vincente di economia circolare, soprattutto ammodernando gli impianti, nel giro di pochi mesi.

Il coordinatore della Consulta energia e ambiente di Anci Talanti ha posto l’accento sulla condivisione delle buone pratiche tra comuni, nell’ottica di considerare l’economia circolare come un’opportunità per i comuni stessi per ripartire con nuove risorse.
Condivisione che, al convegno di ieri, ha visto protagoniste le esperienze virtuose di altri enti, in un confronto costruttivo tra la nuova legge della regione Emilia Romagna, presentata da Giorgio Fusco, l’esperienza del Consorzio Contarina, esposta da Pietro Riva, la raccolta domiciliare e l’applicazione della tariffa puntuale nel comune di Mantova, spiegata dal Direttore di Mantova Ambiente Anzio Negrini, l’esperienza del Raccoglincentro a Perugia, esposta da Luca Marconi, presidente Gesenu e la raccolta differenziata con pesatura del rifiuto nel comune di Fabriano, spiegata dall’Assessore Claudio Alianello.

 

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