Contrattazione collettiva del lavoro, obiettivo unitario: Rispetto delle norme per il benessere di aziende e lavoratori
Segretario Cisal Umbria, Vincenzo Filice: ”Il datore di lavoro ha facoltà di scegliere il contratto che vuole in attuazione dell’articolo 39 della Costituzione”
(ASI) Perugia, – La vera sfida è stare tutti dalla stessa parte, lavoratori e aziende, e intraprendere un percorso di confronto con tutte le parti sociali per mettere in campo buone pratiche. In sintesi è l’obiettivo che si sono posti l’Associazione giovani consulenti del lavoro di Perugia (attiva da due mesi), la Cisal (Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori) dell’Umbria, l’Ente bilaterale confederale (Enbic) e l’Associazione nazionale per l’industria e il terziario (Anpit) di Perugia, durante il convegno, moderato dalla giornalista Rosaria Parrilla, che si è tenuto martedì 21 giugno, alla Torre del Gusto, a Castel del Piano. Tema del confronto “Favorire la competitività e l’occupazione nelle imprese – Contrattazione collettiva, welfare aziendale e bilateralità”. Occasione, dunque, per approfondire tematiche attuali, dalla piena efficacia e legittimità del contratto collettivo stipulato dalle diverse associazioni datoriali con la Cisal alla luce dei principi costituzionali di libertà sindacale. Alle potenzialità del contratto di secondo livello, in base alle recenti novità contenute nel Jobs act e welfare aziendale, nonché le agevolazioni previste dal legislatore nella legge di Stabilità. “La giurisprudenza conferma la piena validità e legittimità del contratto collettivo nazionale Cisal – ha spiegato Vincenzo Filice, segretario regionale Cisal Umbria -, dimostrando con chiarezza che il datore di lavoro ha la facoltà di scegliere il contratto da applicare nelle sue aziende in attuazione dell’articolo 39 della Costituzione”. Flessibilità, istituti innovativi, contrattazione di secondo livello, indennità di mancata contrattazione mensile e annuale legata alla partecipazione dei lavoratori. Sono questi alcuni dei motivi che, secondo Filice, inducono le aziende ad applicare i contratti firmati dalla Cisal. “La filosofia della contrattazione della Cisal è diversa da quella di altre organizzazioni sindacali – ha detto Fulvio De Gregorio, segretario confederale Cisal, nonché presidente dell’Enbic -, perché a causa del momento di crisi, la Cisal ha cercato di spostare il focus sul secondo livello, dato che sono mutate le condizioni generali del Paese: ad esempio si è cercato di spalmare la quattordicesima mensilità sulle dodici annuali, facendola passare come un incentivo alla produttività. Risultati di questa operazione sono stati sia una drastica riduzione delle assenze dal lavoro che una maggiore produttività”. Vincenzo Caratelli, segretario nazionale Cisal terziario, ha delineato nello specifico, invece, le opportunità di utilizzare la contrattazione di secondo livello, al fine di cucire attorno alle imprese un contratto confacente alle specifiche esigenze delle stesse, che sappia valorizzare la partecipazione alla vita aziendale del lavoratore e dell’imprenditore. “Praticamente riconoscere al lavoratore – ha detto Caratelli – compensi maggiori in virtù della sua detassazione se legata alla produttività e alla ripartizione dell’utile o welfare aziendale”. L’incontro è stato anche il momento per far conoscere la mission dell’Associazione giovani consulenti del lavoro di Perugia, presieduta da Roberto Girolmoni: “L’intento è di promuovere un percorso congiunto tra organi di vigilanza e parti sociali tutte, al fine di definire delle pratiche di comportamento condivise ed esenti da contestazioni e controversie”. Obiettivo finale, dunque, condurre tutti verso un’unica strada che porti al benessere dei lavoratori e delle aziende. “È necessario lavorare tutti insieme per far sì che le aziende non abbiano problemi – ha aggiunto Girolmoni -, agiscano in maniera onesta e non incorrano in sanzioni e, allo stesso tempo, vista la crisi economica attuale, che abbiano le condizioni per poter sopravvivere”. A delineare il quadro macroeconomico all’interno del quale si trovano ad operare le imprese, focalizzandosi sulla crisi di competitività causata da fattori esterni quali la delocalizzazione e la finanziarizzazione dell’economia e da fattori interni come l’eccesso di burocrazia e l’enorme pressione fiscale, è stato il presidente nazionale dell’Anpit Federico Iadicicco. Fulvio De Gregorio, inoltre, ha illustrato le prestazioni sanitarie previste dall’Enbic in favore degli iscritti, e Domenico Di Micco, presidente provinciale dell’Anpit di Perugia, ha ribadito come si debba lavorare tutti insieme nell’interesse di lavoratori e imprenditori. A portare il saluto del sindaco di Perugia Andrea Romizi, è stato l’assessore comunale Emanuele Prisco che ha sottolineato: “Lavoratori e aziende devono stare dalla stessa parte”.