Pastorelli Coletto(UNWEB) Perugia. Nella parte riservata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli ha chiesto all’assessore alla Sanità, Luca Coletto di conoscere il “Piano organizzativo dell’Azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni relativo alla gestione pazienti Covid-19”, invitandolo a “fornire tutti gli elementi utili al fine di fare piena e definitiva luce in merito a quanto affermato dal consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd), in un comunicato, circa “l’esistenza di una totale disorganizzazione interna dell’ospedale e la presenza nei corridoi dello stesso di pazienti malati di covid. Il tutto senza avere il minimo supporto di elementi che provino ciò”.

Pastorelli, nell’illustrazione dell’atto ha ricordato alcune affermazioni del consigliere Paparelli, contenute in un comunicato stampa, secondo le quali , a seguito della delibera della direzione Asl 2, sarebbe risultato che la metà dei posti Rsa disponibili presso il centro geriatrico erano stati riservati ai pazienti Covid e solo 5 sarebbero risultati occupati. Paparelli ha anche sottolineato che, se nello stesso momento, per mancanza di posti, 23 pazienti Covid si trovavano sistemati nei corridoi del quinto piano dell’ospedale, non capiva la ragione per cui l’Azienda ospedaliera si ostinava a non trasferirli presso il centro geriatrico invece di tenerli in corsia o dirottarli sull’ospedale di Spoleto. Paparelli, nello stesso comunicato, evidenziava infine come ‘all’interno dello stesso centro geriatrico solo 4 dei 20 posti Rsa non Covid erano occupati, evidenziando che i tempi di riempimento erano destinati ad allungarsi dato che, prima dell’accesso alla struttura, è richiesta una quarantena di almeno 5 giorni’. Immediata – ha ricordato Pastorelli - è stata la replica dell’Azienda ospedaliera che, in un comunicato, ha sottolineato l’infondatezza di quanto affermato evidenziando di non avere mai avuto un paziente Covid nei corridoi dell’ospedale né, tanto meno, 23 pazienti nei corridoi del quinto piano. Nel comunicato di replica è stato rimarcato come lo sforzo del personale abbia consentito di affrontare l’emergenza virus nel modo migliore possibile, lo stesso sforzo che, dopo l’ultimazione dei lavori urgenti ed indifferibili al quinto piano, avvenuta la sera dello scorso 21 gennaio, ha portato al ripristino del reparto Covid 2 e alla trasformazione del Covid 3 in ‘area medica’ con la riapertura, a tempo di record, della medicina interna/pneumologia sempre al quinto piano del nosocomio. Tale spazio dell’ospedale è, come da indicazione della Regione, compartimentato per garantire la divisione dei percorsi in ottica sicurezza. In tal senso, l’Azienda ospedaliera ha assicurato di mettere a disposizione, nei giorni successivi, nuovi spazi ‘no Covid’ ma che, tale passaggio, sarebbe stato legato all’andamento della pandemia. È stato rimarcato come certe dichiarazioni cozzano con l’impegno quotidiano messo in campo ed anche con la verità dei fatti. Seppure, a seguito della risposta dell’Azienda ospedaliera il consigliere Paparelli ha dato luogo ad una rettifica, dichiarando che quanto riferito nella sua nota è stato un mero errore di battitura, situazioni come questa rischiano di procurare un ingiustificato allarme nella popolazione”.

L’assessore Coletto ha detto che “l’azienda ospedaliera di Terni ha come mission la diagnosi e la cura dei pazienti covid, i trasferimenti avvengono solo quando le condizioni cliniche lo permettono. La direzione ha intrapreso adeguate azioni per fronteggiare l’emergenza covid a cominciare dall’istituzione della task force, con un’attenzione a obiettivi particolari, come la tutela dei lavoratori dell’azienda, la risposta assistenziale ai pazienti covid positivi nei diversi setting: pronto soccorso, degenza ordinaria semintensiva e intensiva, tutela dei caregiver e dei vari operatori esterni all’azienda in transito nell’ospedale. Nel 2020 sono state potenziate tutte le strutture tramite nuove assunzioni sia a tempo determinato che indeterminato, oltre a numerose stabilizzazioni. Ciò ha determinato un saldo positivo, anche a fronte di pensionamenti e dimissioni, pari a 120 operatori fra cui 12 anestesisti, gli altri sono medici, ostetriche, tecnici e assistenti. In questa situazione, con la carenza di medici a livello nazionale, il numero chiuso, le borse di studio limitate, emerge che il problema viene da molto distante, non è da addebitare all’attualità. L’imbuto formativo e il numero chiuso hanno stretto di molto le maglie di un filtro che ci ha portato a questa situazione. Strette legate all’economia e al Decreto legge 95 del governo Monti, che hanno portato a 37 miliardi di euro di tagli in dieci anni. La task force aziendale è stata ripristinata nell’agosto scorso e la sua attività si è concentrata su: ottimizzazione della rotazione di posti letto, ridefinizione dei percorsi di emergenza-urgenza, ridistribuzione delle risorse umane, mappatura delle risorse tecnologiche, il potenziamento della sorveglianza e della sicurezza degli operatori sanitari, il piano di informazione e comunicazione. I principali interventi organizzativi riguardano le degenza: 24 posti letto a malattie infettive e nuovi posti letto di semintensiva; l’apertura dei reparti covid 1, 2 e 3 e la previsione, se le circostanze lo richiedono, di ulteriori posti letto. Per quanto riguarda l’attività chirurgica, la situazione ha comportato lo spostamento di personale nei reparti di terapia intensiva e la riduzione delle attività ordinarie, garantendo la chirurgia ai malati oncologici e con patologie tempo dipendenti. É stata preservata l’attività di emergenza-urgenza. Le altre attività chirurgiche sono comunque riprese dallo scorso mese di novembre e vengono effettuate con la collaborazione delle case di cura private”.

Nella replica conclusiva, Pastorelli ha giudicato esauriente la risposta dell’assessore, sottolineando come il tema sia un altro: “tutti noi dovremmo assumere un atteggiamento di prudenza, ragionevolezza e essere propositivi. Ben vengano segnalazioni e suggerimenti dalla minoranza, ma dare notizie false in questo delicato momento è molto pericoloso, è brutto incutere terrore con la gente che già sta soffrendo. Invito la minoranza a essere propositiva e soprattutto a non dare notizie false”.


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