Incontro a Perugia nell’ambito del progetto #fattivedere della Fondazione Veronesi.
(UNWEB) Perugia. Grande giornata oggi a Perugia dove, alla Sala dei Notari, si è tenuto uno degli appuntamenti del tour nazionale del progetto #fattivedere realizzato dalla Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con la Società Italiana Adolescenti con Malattie Onco-Ematologiche (Siamo).
Il nostro Jack Sintini è testimonial dell’iniziativa e partner della Fondazione Veronesi che ha proposto il progetto.
“Sono davvero onorato di far parte nel team di #fattivedere, collaborare con la Fondazione Veronesi è un importante obiettivo raggiunto per l’Associazione Giacomo Sintini e per me personalmente. Raccontare la mia esperienza in giro per l’Italia e con maggior emozione qui nella mia Perugia è un grandissimo piacere”.
#fattivedere è una campagna di prevenzione dedicata agli adolescenti con età compresa fra i 14 e i 19 anni, e quello appena inaugurato è il secondo il tour nazionale. Saranno venti i workshop che si terranno in tutto il paese, Jack oltre ad essere stato presente all’evento inaugurale di Como ha partecipato alle date di Roma e a Perugia.
“L’obiettivo della campagna - spiega l’ex pallavolista Sintini - è informare gli studenti sul rischio di contrarre un tumore anche in giovane età, e quindi, come fare per prendersi cura di se stessi e quali sono i passi giusti da compiere quando si hanno dei dubbi sul proprio stato di salute”. “Senza paura e vergogna - continua - bisogna rivolgersi al medico ed esprimere tutte le incertezze, in modo che lui possa aiutarci a capire cosa abbiamo”.
In occasione degli incontri viene proiettato il film “Quel fantastico peggio anno della mia vita” un’opera del regista Alfonso Gomez-Rejon, che racconta l’amicizia che nasce tra due adolescenti, una dei quali ammalata di leucemia. All’iniziativa hanno partecipato Donatella Barus, direttrice di fondazioneveronesi.it, l’oncologa Katia Perruccio e la psicologa Letizia Cardinali, entrambe parte dello staff medico dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.
Nel corso della mattinata è stata richiamata l’attenzione da parte dei ragazzi sulla necessità di comunicare tempestivamente, alla propria famiglia e al medico, ogni cambiamento del proprio corpo, anche il più piccolo. Infatti, è stato detto, che parlare, chiedere senza vergogna, fare domande su cosa sta succedendo può fare la differenza. E’ stato anche ricordato che, nonostante la tecnologia metta a disposizione numerosi strumenti per informarsi, non sempre i contenuti sui siti internet sono fonti attendibili sopratutto quando si parla di scienza medica.