ConferenzaStampa1GubbioVenerdì e sabato parte la due giorni di conferenze e laboratori pensati per costruire un percorso di educazione alla parità
Protagoniste dell’evento saranno le storie di giovani ragazze “capaci di lottare per un mondo inclusivo”

(UNWEB) GUBBIO – Conferenze, spettacoli, dibattiti e laboratori per un contenitore unico nel suo genere, pensato per attivare collaborazioni, formare e informare: parte domani a Gubbio “La città delle donne”, il primo festival umbro interamente dedicato alle donne e ai loro talenti. L'evento, previsto per lo scorso marzo, è stato spostato a causa della pandemia nel marzo 2021 e, nell'attesa del festival vero e proprio, “La città delle donne” propone per domani e sabato una “preview”, rigorosamente all'aperto, nel rispetto di tutte le norme anti-Covid.
Il festival, nato da un’idea di Giorgia Gaggiotti, Valentina Pigmei e Vanessa Aznar e realizzato dall’associazione “La città delle donne”, è stato presentato in una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Pretorio questa mattina, alla presenza dell’assessore alle Pari Opportunità Simona Minelli e delle organizzatrici del Festival Pigmei e Aznar.
Un festival culturale, innanzitutto, come sottolineato dall’assessore Minelli a più riprese, ideato e realizzato “per costruire un percorso coerente e continuativo di educazione alla parità di genere. Vorremmo poter non parlare più di questione femminile – ha spiegato l’assessore – ma fino a che ce ne sarà bisogno, lo faremo”. A latere delle conferenza stampa il Comune e l’associazione “La città delle donne” hanno siglato un protocollo d’intesa, “indispensabile strumento – ha spiegato l’assessore – per costruire un progetto duraturo e solido”.
Alla due giorni de “La città delle donne” prenderanno vita storie di giovani capaci di tratteggiare “una nuova, sorprendente generazione desiderosa di uscire dalla dimensione privata e di lottare in modo inclusivo e globale per un mondo diverso – ha spiegato in conferenza stampa Vanessa Aznar - un mondo dove si educhino le nuove generazioni al rispetto dell'altro, a cominciare dalla scuola, un mondo nel quale non si fanno le rivoluzioni davanti al pc ma scendendo in campo. La recente crisi globale culminata con l'emergenza sanitaria in cui viviamo, una crisi economica, sociale, identitaria, ha reso evidente la necessità di sviluppare nuove competenze e antiche battaglie: contro il razzismo, contro l’inquinamento, contro il sessismo e l’ingiustizia sociale, temi tutti strettamente connessi”.
Nei due giorni della preview de “La città delle donne” interverranno scrittrici, fumettiste, registe. “Tutte con una caratteristica in comune - ha spiegato Valentina Pigmei nell’illustrare il dettaglio del programma – ossia l’aver provato a ridefinire i confini della libertà femminile, talvolta raccontando la propria storia come nel caso di Fumetti Brutti, al secolo Josephine Yole Signorelli, una ragazza di 27 anni che ha disegnato “la sua adolescenza trans” in una graphic novel ormai di culto, altre volte raccontando la storia di altre donne, come ha fatto Djarah Kan nel suo potente libro di esordio “Ladri di denti”.

Il programma dettagliato della due giorni de “La città delle donne” è online sul sito www.lacittadelledonne.org.


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