mostra6Inaugurata a Castiglione del Lago la prima delle cinque mostre itineranti sulla sperimentazione effettuata al Trasimeno

(UNWEB – Castiglione del Lago,  Un ponte tra scienza e arte. Questo è sostanzialmente “L’impronta dell’acqua”, mostra ad opera dell’artista cortonese Roberto Ghezzi, curata da Mara Predicatori, che ha iniziato il suo tour tra i comuni del Trasimeno, a partire da Castiglione del Lago.

L’installazione, presso Palazzo Corgna, è stata inaugurata sabato scorso con una nutrita partecipazione di pubblico.

𝗟'𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮 è un progetto culturale promosso da Arpa Umbria, con il sostegno della Fondazione Perugia, in partnership con l’Unione dei Comuni del Trasimeno, i Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e le associazioni Laboratorio del Cittadino e Faro Trasimeno e che ha visto la partecipazione di alcune classi delle scuole del territorio, dell’ABA e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci Perugia.

Una mostra e un progetto complessi, per riflettere sulla rappresentazione paesaggistica e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la pratica dell’artista, lo studio scientifico-biologico di Arpa Umbria e la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazioni di Ghezzi.

I risultati della sperimentazione sono cinque mostre diffuse che saranno allestite da qui al 16 aprile in altrettanti comuni del territorio (Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno), per restituire i risultati di ricerca alla comunità del lago e fornire varie chiavi di lettura al lavoro artistico, grazie alla natura eterogenea degli spazi ospitanti che offrono agganci diversi alla ricerca.

A partire appunto da Castiglione del Lago dove sarà possibile vedere le Naturografie prodotte in ciascun habitat, installazioni frutto della combinazione di elementi di prelievo e una serie di disegni e rielaborazioni artistiche dei foto ingrandimenti delle immagini realizzate al microscopio prodotti da Arpa Umbria.

La mostra, nata come restituzione artistico-poetica e non didascalica, conserverà l’impianto scientifico ed educativo nei rimandi esplicativi presenti tramite QR in mostra e dunque nel sito web dedicato.

 

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