CorteoBorghiSanMartino(UNWEB) Nocera. Borgo San Martino e Porta Santa Croce hanno dato una propria lettura del tema comune “Miti, riti e tradizioni”. Le narrazioni proseguono nelle serate di giovedì 3 e venerdì 4 agosto

“Miti, riti e tradizioni”: i cortei storici di Borgo San Martino e di Porta Santa Croce hanno attraversato il cuore di Nocera, nelle serate del primo e del 2 agosto, dando una personale chiave di lettura al tema comune – quest’ultimo sorteggiato lo scorso novembre 2022 – dell’attuale edizione del Palio dei Quartieri.
“… E non temete se la notte è scura …”: le suggestioni medievali di Borgo San Martino aprono le serate dedicate ai cortei storici, martedì primo. Uno spettacolo, quello cominciato con la sfilata, che terminerà con l’allestimento e il teatro di stasera, giovedì 3 agosto. L’immagine è di un passaggio dal culto pagano, a Nocera, della Dea Favonia, a quello di Maria Assunta in Cielo, nonché realmente compatrona della cittadina e a cui è dedicata la Cattedrale. Corre l’anno 1400 e, come consuetudine, si preparano i festeggiamenti dedicati alla Santa Vergine. Il vescovo incarica la corporazione dei Sarti a organizzare la tradizionale fiera. Discordanti, i Cartai, cui viene a generarsi uno scontro tra il priore di questi, Bernardo, e quello dei Sarti, Jacopo, alimentato anche da un interesse amoroso dei rispettivi figli. Alla fiera sono invitati a partecipare tutti i cittadini, appartenenti a qualunque ceto e di qualsiasi luogo. Durante lo svolgimento, una profezia: il guanto di San Tomassuccio (costui morto per la salvezza di Nocera) s’infiamma, preannunciando un grave pericolo. La storia si conclude, poi, con il passaggio della processione e di un cavaliere che stringe una falce della morte.
“L’olio, il piatto e la Croce”. Mercoledì 2 è la volta del Risorgimento di Santa Croce. La narrazione, cominciata con il corteo storico, volgerà al termine con l’allestimento, il teatro e i sapori della cena d’epoca il prossimo venerdì, 4 agosto. Partire dalle origini del quartiere e di Nocera per poi attraversarle con l’acqua, il lavoro nei campi, l’importanza del sentimento religioso dovuto alla presenza, sul territorio, dello Stato Pontificio per poi essere confrontato con la superstizione e le sue peculiari figure, fino ad arrivare all’immagine di Cinicchia e al mito dell’Italia Unita. Ad aprire il corteo storico, accompagnandolo nella sua interezza, il racconto dei tre destini, le parche, divinità della mitologia classica che presiedevano al destino umano dalla nascita alla morte. Punto focale, l’allegoria offerta dagli alberi, rappresentanti dei fitti boschi. Origini rappresentate dalle radici, seguite poi dall’importanza dell’acqua e della terra di Nocera, che porteranno al passaggio verso l’industrializzazione. Le personalità di Antonio Maggiorani, che acquisisce il centro termale nei pressi dell’Angelica nel 1830, e di Felice Bisleri, che ne prende successivamente proprietà commerciando l’acqua nocerina sul territorio nazionale, divenendo così famosa in tutto il mondo. La produzione della carta, da parte di Pietro Miliani di Fabriano. Il culto dell’acqua profumata di San Giovanni, preparata con erbe spontanee e fiori. La tradizione del “Pane di San Tomassuccio”, attualmente viva e che vede, il 19 novembre, la distribuzione del pane dedicato al Santo. La figura del protettore degli animali, Sant’Antonio Abate. Teresa Steiner, divenuta Badessa nel monastero di San Giovanni di Nocera. A contrastare la religione, il mondo delle credenze rappresentato dalle anime ritornanti, la “strollica”, l’esperta di erbe, la levatrice, il possessore del “Libro del Comando”, il diavolo, il lupo mannaro e la morte. A chiudere la narrazione, il fenomeno del brigantaggio di cui prende parte Cinicchia, l’ideologia risorgimentale con la figura di Garibaldi e la gente di Nocera “risorta”.
I prossimi appuntamenti, nelle serate di giovedì 3 e di venerdì 4 agosto, le rievocazioni,

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