(UNWEB) Assisi – Si è conclusa, ad Assisi la prima edizione del Festival delle Creature. Una due giorni di confronto tra esponenti della comunità scientifica, delle istituzioni, del mondo dell’attivismo, della filosofia, dell’amministrazione e della cultura, in cui si è parlato di convivenza tra umani ed altri animali, come processo di trasformazione, di educazione e responsabilità, di politiche e pratiche concrete per migliorare le condizioni degli animali e la coesistenza con gli umani. Una prima edizione di successo se si pensa alle oltre 1000 visualizzazioni dello streaming, alle circa 150 persone che hanno partecipato in presenza, alle oltre 3000 visite sul sito dell’evento e ai molteplici spunti di riflessione contenuti nei 32 speach, che restano visibili nel canale you tube dell’evento ( https://www.youtube.com/@FestivaldelleCreature ).
A segnare l’apertura del festival le parole di Fra Pietro Maranesi, Docente di teologia dogmatica e francescanesimo - Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi che ha evidenziato come “Francesco di Assisi aveva viscere di misericordia per tutti gli animali anche nei confronti degli animali bruti e con il suo Cantico, ha dato il via al perché dovremmo avere cura degli animali, parlando di animali con un'anima anche loro, in quanto esseri animati”.
“La partecipazione e la volontà di confronto che abbiamo avuto il piacere di vivere in questi giorni – spiegano le organizzatrici del Festival Lorella Muzi, Reisa Perchta e Rebecca Di Santo dell’Associazione Palindroma APS - testimoniano quanto sia sentita e urgente una riflessione sul nostro rapporto con gli altri animali e con il pianeta. Le riflessioni hanno mostrato come narrazioni, scelte e azioni siano strettamente intrecciate e come le storie che raccontiamo e raccogliamo, orientino le possibilità di un cambiamento reale. Il Festival, ospitando un parterre multidisciplinare, si è proposto come generatore di interrogativi e dubbi, abbracciando la complessità come unico strumento per una riflessione rigorosa e responsabile volta a costruire una convivenza possibile tra umani e animali”.
Promosso dall’Associazione Palindroma APS in collaborazione con il Comune di Assisi il sostegno della Regione Umbria ed il patrocinio di Regione Abruzzo, Comune di Perugia e Comune di Roma Capitale, il Festival delle Creature ha posto al centro il dialogo e la complessità come forme di pensiero e di relazione. Un mosaico di voci, scientifiche, istituzionali, filosofiche, attiviste e culturali, ha contribuito a costruire un terreno comune di riflessione sul benessere animale e sull’etica della convivenza.
Come ricordato da Daniela D'Amico, Responsabile comunicazione Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, “la convivenza è mutamento”, questo mutamento ci invita a ripensare costantemente le nostre responsabilità etiche, giuridiche e sociali. Allo stesso modo, è emersa l’importanza della materialità delle politiche: la pietà, la cura e la responsabilità devono tradursi in scelte concrete e in investimenti reali per migliorare la vita animale. In un tempo in cui la conservazione della biodiversità, la crisi climatica e la salute pubblica sono legate a doppio filo alla questione animale, diventa centrale riconoscere l’etica come forza trasformativa, capace di orientare un cambiamento culturale e pratico.
“Possiamo parlare di una rivoluzione, quella che sta avvenendo ad Assisi con questo festival – ha detto Veronica Cavallucci, Vice Sindaca del Comune di Assisi – una rivoluzione che mentre festeggiamo gli 800 anni dal Cantico delle creature di Francesco si fa necessaria. Mai ad Assisi si era parlato di tematiche di coesistenza in questi termini, dal punto di vista scientifico, etico, alimentare, climatico. Invece il tema della coesistenza con gli animali deve diventare centrale nella nostra agenda politica. Come amministrazione comunale ci facciamo carico di mettere al centro questi temi, grazie anche alla collaborazione con le associazioni presenti al festival e degli esperti che possono aiutarci con il loro knowhow, affinchè Assisi possa diventare un esempio replicabile di una rivoluzione culturale sulle modalità di convivenza”.
“Il Festival delle Creature si conclude, ma le conversazioni e le connessioni nate in questi giorni continueranno a lavorare - hanno concluso le organizzatrici - nella consapevolezza che ogni gesto di cura, è già un modo di cambiare il mondo, come ci ha insegnato Jane Goodall, recentemente scomparsa e a cui abbiamo dedicato questa prima edizione, che unendo scienza ed empatia ci ha invitato a “fare la differenza, ogni giorno.”